21 febbraio 2006

MEDICINA FUNZIONALE IN VETERINARIA

Per Medicina Funzionale si intende una medicina che studia la funzione di un organo o di un sistema. Il termine “disturbo funzionale” può essere utilizzato sia in presenza, sia in assenza di danni o di compromissioni organiche.
Spesso alterazioni della funzione di un organo non corrispondono ad alterazioni morfologiche rilevabili e non sempre con alterazioni dei parametri biologici dell’organo stesso.
Sovente il proprietario si presenta con il proprio animale perché nota alcuni sintomi o anomalie di comportamento che poi non trovano riscontro alla visita clinica tradizionale o agli esami.
L’attento studio del paziente può consentire di mettere in correlazione segni o sintomi, che apparentemente sono difficilmente collegabili, ma in realtà lo sono eccome alla luce della Medicina funzionale e dell’Omeopatia di risonanza.
La Medicina Funzionale si basa su
- osservazione dei fenomeni fisiologici e patologici
- considerazione del terreno organico in cui possono svilupparsi determinate patologie
- considerazione degli agenti eziologici delle malattie
- considerazione delle connessioni derivanti dallo studio della Medicina Tradizionale Cinese
- considerazione delle connessioni derivanti dallo studio dell’Omeopatia
- considerazione delle principali relazioni tra organi bersaglio ed organi correlati agli organi bersaglio in modo da comprendere a fondo lo spostamento della malattia o approfondimento della stessa all’interno dell’organismo.

Come per il campo dell’umana, anche in veterinaria la Medicina funzionale è una medicina prevalentemente empirica, intuitiva e deduttiva.
La Medicina Funzionale da una particolare importanza all’accumulo di tossine o scorie metaboliche in alcuni tessuti o distretti come fonte primaria di disturbi e malattie.
La sede anatomica dove si accumulano in maggiore quantità le scorie è il Mesenchima, che viene definito nel modo seguente:
Sezione di transito tra il sistema capillare e le cellule parenchimali, connessa con il sistema nervoso autonomo, ormonale e linfatico, costituita da una matrice in cui sono disciolte le varie sostanze ed in cui sono immerse le varie cellule e terminazioni nervose.
Questa definizione è stata fornita circa quarant’anni fa dal professor Pischinger, docente di Anatomia umana, Embriologia ed Istologia presso l’Università di Vienna.
L’intuizione della Medicina Funzionale può essere riassunta dalle parole di Pischinger: ”Essenzialmente il concetto di cellula è un’astrazione morfologica. Considerato dal punto di vista biologico, non può essere accettato scollegato dall’ambiente vitale della cellula stessa”
La visione proposta dalla Medicina Funzionale è quella di una biologia dinamica e sistemica, rielaborazione moderna della vecchia medicina umorale, in contrapposizione alla visione statica della teoria della cellula di Virchow e a quella della medicina morfologica correntemente adottata. Il soffermarsi sullo studio delle variazioni omeostatiche del microambiente extracellulare spiega perché tali teorie si siano rapidamente diffuse nel mondo omeopatico sempre molto attento agli effetti sui sistemi biologici di microvariazioni dei sistemi omeostatici.

Cambio di punto di vista e concezione mentale
Fino ad oggi, anche e soprattutto come conseguenza degli studi universitari, siamo abituati a considerare la malattia come la cosa da affrontare terapeuticamente come un soldato deve affrontare il nemico. Ogni malattia, ogni sistema ed ogni organo viene visto ed osservato come a se stante dagli altri (anche se, in effetti, bisogna riconoscere che ultimamente questa tendenza sta in parte diminuendo).
La nostra medicina moderna è chiaramente la Medicina dei contrari; lo scopo è di opporsi alle tendenze morbose organiche per ritornare allo stato di salute che corrisponde alla scomparsa dei sintomi. (si riscontra la febbre, si somministra un anti-piretico, si ottiene la “non-febbre” identificata con la guarigione).
Questa medicina è il derivato della seconda guerra mondiale: un soldato malato è un soldato inutilizzabile ed inutile. Non deve stare male e nel caso fosse così deve poter stare bene nel più breve tempo possibile. Per riuscire a muoversi, a spostarsi, non deve più avere la febbre o i dolori che lo rendono inabile. Questo è senz’altro un ottimo scopo ed un ottimo risultato…. ma a che prezzo?! A prezzo di tutto quell’insieme di problemi che possono derivare da una terapia effettuata con farmaci allopatici che prendono il nome di “effetti collaterali”.
È chiaro che se durante le epidemie di peste del 1600 fossero esistiti gli antibiotici non si sarebbero avute tutte quelle migliaia di morti, come poi ha smesso di accadere dopo la scoperta della penicillina. Non sono certo qui a voler criticare l’utilizzo degli antibiotici e non è mia intenzione, ma pensiamo per esempio a quante insufficienze renali irreversibili ha causato l’uso indiscriminato di antidolorifici, che da un lato è vero che ci fanno stare subito meglio, ma dall’altro ci possono far sorgere tutta una serie di malattie iatrogene di cui una volta non si sospettava nemmeno la possibilità.
Si deve cambiare livello, punto d’osservazione, prospettiva, si deve cambiare punto d’osservazione. Ci si accorgerà sicuramente di poter notare molti altri particolari che prima, per quanto si fosse osservato tutto con molta attenzione, non si fosse assolutamente notato. Questo ci consentirà non più di considerare solo la malattia ma, come dicono l’Omeopatia e la MTC, di prendere in considerazione il Malato (ciò vale per l’uomo ma anche per gli animali e tutti gli esseri viventi).
Tutto questo discorso non vuole essere una critica alla medicina ufficiale, tradizionale, universitaria, ma vuole ricordare a tutti che esistono altri livelli di conoscenza, di analisi, di controllo, di osservazione e di terapia.
L’una non esclude l’altra, il Medico deve usare tutte le sue conoscenze per curare il Malato nel modo migliore possibile al di là di tutti i pregiudizi e i retaggi che ci portiamo dietro a volte a costituire una vera e propria zavorra che ci rende “pesanti” nel pensare e nell’agire e non liberi e leggeri come, in effetti, dovremmo sempre essere.
Hahnneman ha sviluppato l’Omeopatia nel 1700 ma questo tipo di terapia, non dimentichiamoci, risale a molto tempo prima, all’India, probabilmente agli stessi tempi che hanno visto la nascita della Medicina Tradizionale Cinese e i primordi dell’Agopuntura. Anche questi tipi di medicina, definiti “energetici” tengono in considerazione il Malato come essere unico e globale, da curare nel suo insieme.
L’essere vivente (l’uomo in particolare) è posto a metà strada tra l’energia cosmica del Cielo e l’energia della Terra. L’uomo deve lasciare fluire questa energia dentro di sé, utilizzandola ma anche lasciandola andare in modo da evitare cicli energetici definiti “perversi” che lo porterebbero alla malattia.
Omeopatia e Medicina Tradizionale Cinese hanno sicuramente un origine simile e molto vicina l’una all’altra. Nel momento in cui si acquisiscono ulteriori conoscenze è nostro dovere tentare di applicarle nella nostra vita professionale in modo da “integrarle” una con le altre.
È chiaro che ai nostri tempi è impensabile avvicinarsi ad un malato solo empiricamente come poteva fare l’Omeopatia del 1700; è nostro dovere utilizzare tutti i mezzi diagnostici a nostra disposizione per effettuare una diagnosi corretta ma che deve sempre tenere in considerazione il malato come un “tutto” unico e non smembrato in parti.
Molto utile a questo proposito è la concezione del ciclo energetico della Medicina Tradizionale Cinese che ha portato alla formulazione della legge dei cinque elementi. (Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo).
L’Acqua nutre il Legno che alimenta il Fuoco, che è contenuto all’interno della Terra e che è in grado di sciogliere il Metallo, che è contenuto anch’esso all’interno della Terra per trasformarlo di nuovo in liquido cioè Acqua e quindi ricominciare il ciclo.
In Medicina Tradizionale Cinese l’Acqua corrisponde ai Reni, il Legno al Fegato, il Fuoco al Cuore, la Terra alla Milza-Pancreas (per i Cinesi organo unico), il Metallo ai Polmoni. Ogni organo (Yin) ha un viscere corrispondente (Yang) che lo pone in comunicazione con l’esterno e quindi ai Reni corrisponde la Vescica, al Fegato la Vescica biliare, al Cuore l’Intestino tenue, al Milza-Pancreas lo Stomaco, ai Polmoni il Grosso intestino.
Ognuno di questi organi o viscere fornisce energia a quello che lo segue nel ciclo energetico ed è in grado di controllare, modulandolo, quello ancora seguente.
Risulta evidente che con questa concezione ogni sistema o organo è in stretta correlazione con gli altri e che qualsiasi modificazione fisiologica o patologica che venga ad interessare un organo interesserà inesorabilmente gli altri organi in maniera più o meno marcata a seconda dei loro rapporti energetici.
La terapia che verrà impostata dovrà tenere conto di tutti questi fattori in modo da arrivare allo scopo ultimo e cioè quello di curare il Malato.

OMEOPATIA DI RISONANZA
La risonanza è un fenomeno fisico in base al quale una struttura o un sistema che entra in contatto con una vibrazione ondulatoria, pari alla frequenza di vibrazione propria del sistema, risponde con una ondulazione di uguale lunghezza d’onda ma di maggiore ampiezza.
Il dott. H. Shimmel con l’aiuto delle tecniche VRT (Vega test) teorizzò che singoli rimedi omeopatici potevano avere relazioni di risonanza con strutture organiche (organi, cellule e loro strutture, microrganismi). Inoltre potè mettere in relazione di risonanza le strutture cellulari sane con singole potenze decimali di rimedi omeopatici specifici e determinati.
L’Omeopatia di Risonanza (o Omeorisonanza) espleta la sua azione attraverso l’associazione di più rimedi che, malgrado non siano sempre conformi con la repertorizzazione classica, presentano specificità per l’organo o la funzione e la conseguente patologia da trattare in base alle loro relazioni di risonanza.
Fu necessario andare a ricercare quale fosse la componente ondulatoria determinante la risonanza.
Le principali indicazioni ci sono state fornite da H. Frohlich con i suoi studi sulla membrana cellulare e sui biofotoni.
Esiste un differente assetto elettrico tra l’interno e l’esterno della membrana cellulare: la concentrazione di ioni potassio è superiore all’interno della cellula rispetto all’esterno e questo è dovuto all’attività delle pompe ioniche presenti nella membrana.
La differenza di potenziale che si crea fra i due versanti è di circa 100 millivolt. Essendo lo spessore della membrana cellulare di circa 10-6 cm., l’intensità di campo risulta essere di 100.000 volt/cm .
Le continue modificazioni che avvengono a livello della membrana inducono singole parti della stessa a vibrare.
Frohlich ha calcolato in valori tra i 1011 e 1012 Hz. la frequenza di tale ondulazione.
I primi studi relativi ai biofotoni e alla loro azione all’interno dell’organismo sono da attribuire al biologo russo A. Gurwitsch (1926-1959). Egli osservò che se si poneva la radice di un bulbo con divisioni cellulari a stretto contatto con una radice di un altro bulbo, dopo un breve periodo anche quest’ultima radice iniziava a manifestare divisioni cellulari; la cosa però non avveniva se tra le due radici veniva frapposta una lastra di vetro che non lasciava passare i raggi UV. In base a ciò, a quel tempo, Gurwitsch formulò la teoria dell’esistenza di una radiazione citogenetica nella banda degli UV.
Nel 1955 in Italia un gruppo di fisici ricercatori riuscì a rilevare, con l’ausilio di fotomoltiplicatori, l’esistenza di una radiazione nella gamma ottica proveniente da germogli di cereali.
Le radiazioni cellulari furono sempre più studiate fino ad arrivare agli studi di F.A. Popp che ha dimostrato e confermato che:
- esiste una radiazione fotonica ultradebole che si manifesta in tutti gli organismi viventi e la sua rilevanza sembra aumentare con il grado di evoluzione degli organismi stessi
- la sua intensità è estremamente debole ma la sua coerenza è elevatissima e questa da la specificità del messaggi elettromagnetico
- le intensità massime di radiazione e le loro frequenze di emissione sono specifiche per ogni specie vivente

In base ai risultati ottenuti ed alle osservazioni fatte risulta quindi che i biofotoni non sono solamente connessi all’attività di tipo mitotico ma sono prodotti dal normale funzionamento della cellula sana e vengono a costituire un importante e velocissimo sistema informativo sia intra- sia extra-cellulare.
La radiazione fotonica prodotta dalle strutture viventi ha un’emissione sincrona e coerente. Il risonatore chiave all’interno della cellula è costituito dalla catena del DNA.
A riprova di queste affermazioni è l’esperimento di Rattermeyer e Popp con il bromuro di etidio. Questo è un colorante che si lega selettivamente alla catena del DNA, non solo ma è anche in grado di provocarne lo srotolamento in modo direttamente proporzionale alla sua concentrazione.
Se però si supera una certa concentrazione, quando la catena DNA è completamente srotolata questa comincia a riarrotolarsi nel senso opposto alla forma originaria.
Proprio in base a questo meccanismo i ricercatori osservarono che l’emissione fotonica aumentava in modo direttamente proporzionale alla concentrazione di BE ed allo srotolamento del DNA. Con l’aumento ulteriore di concentrazione di BE l’emissione fotonica iniziava a diminuire in accordo con il riarrotolamento dell’elica di DNA.
Un altro esperimento importante fu quello del Centro Ricerche Mediche dell’Università di Novosibirsk:
due palloni di vetro contenenti delle colture di fibroblasti di cui una infettata da virus, vengono unite tra di loro attraverso un diaframma di vetro, in seguito il diaframma di vetro viene sostituito da uno di quarzo che è permeabile ai fotoni. I ricercatori notarono che finchè il diaframma era costituito da vetro le due colture si comportavano in modo indipendente l’una dall’altra. Quando il diaframma venne sostituito da quello di quarzo si notò che la coltura sana iniziò a manifestare le lesioni tipiche dell’infezione virale.
Risultarono quindi due dati importanti:
- l’esperimento venne ripetuto 10.000 volte e risultò positivo nell’ 80% dei casi
- segnali patogeni mediati da radiazioni fotoniche sono penetrate attraverso il quarzo dando segni di infezione della coltura sana senza trasmissione di virus o di sue particelle.

Vennero quindi dedotte due ulteriori osservazioni:
- l’emissione di biofotoni è direttamente proporzionale al grado di salute del tessuto (i tessuti malati hanno scarsa emissione di biofotoni sia per l’alterata funzione metabolica, sia per il blocco del passaggio dei fotoni attraverso il mesenchima alterato)
- i biofotoni agiscono come sistema informativo a distanza.

Per una legge della fisica le strutture che emettono radiazione coerenti e sincrone, come il laser, mantengono gli atomi in uno stato di eccitazione tale da continuare ad emettere radiazione fotoniche coerenti nel tempo. La coerenza è l’allineamento in fase di fasci di onde con la stessa frequenza e lunghezza d’onda.
L’informazione elettromagnetica (laser) viaggia a distanza senza perdere o acquistare ulteriori informazioni durante il tragitto.

Una sospensione di sabbia marina veniva illuminata attraverso un fotometro e si poteva rilevare che l’assorbimento della luce (scelta con lunghezze d’onda simili a quelle della radiazione ultradebole) che attraversava tale sospensione era di circa il 99,9%. Se venivano posti dei germi di cetriolo vicino alla stessa sospensione si rivelava che quest’ultima tratteneva solo il 30% della radiazione fotonica e l’unica spiegazione di ciò risiede nell’eventualità che tali radiazioni possiedano un’elevata coerenza. Tutto ciò comporta che, come nel caso del laser, il trasporto di energia avviene senza molte perdite, in quanto viene annullata la possibilità di interferenze, aumenta la possibilità di identificazione e migliora la capacità di trasformazione.
Quando una base nucleotidica del DNA assorbe della luce, la rimette in seguito emettendo un fotone e ritornando nello stato attivato. A temperatura corporea però la base attivata si accoppia con la base vicina attivata anch’essa per formare una nuova unità che si chiama eccimero. Questa nuova struttura è relativamente stabile ed emetterà il fotone che collega le due basi nel momento in cui sarà indotta dal passaggio di un fotone avente energia corrispondente alla differenza di energia tra stato attivato e normale dell’eccimero.
Il DNA agisce non solo come fonte ma anche come deposito di luce coerente.
Il DNA durante la fase diurna con l’esposizione alla luce si presenta più contratto per il fatto che la formazione di eccimeri porta ad un addensamento delle molecole. La scarsità di fotoni porta invece ad un rilasciamento della catena del DNA. Queste continue oscillazioni della forma delle catene porta ad una ben determinata frequenza oscillatoria che costituisce una frequenza base fondamentale che è determinata dal proprio campo fotonico emesso.
In pratica una delle funzioni del DNA è quella di assorbire informazioni coerenti dall’ambiente esterno e di rimetterle con adeguata coerenza in seguito. Questo comporta una grande importanza nell’equilibrio organico in quanto queste informazioni fotoniche servono per mantenere i contatti tra le varie strutture del corpo formando una e vera e propria “rete” informatica che preserva l’organismo da tutti i segnali di fondo incoerenti provenienti dall’esterno (onde elettromagnetiche) e dall’interno (microrganismi, metalli pesanti, pesticidi).
I rimedi di risonanza producono una liberazione di biofotoni in quantità variabile da parte di un tessuto in relazione:
1) alla specificità del farmaco per l’organo, la struttura cellulare o il microrganismo.
2) Al grado di energia e quindi di benessere dell’organo interessato (più è funzionalmente sano, tanto maggiore sarà l’emissione fotonica

I fotoni liberati dall’effetto di risonanza si dirigono attraverso canali energetici preferenziali (canali di agopuntura??) verso aree organiche dove esiste una minore produzione di energia (focolai o campi perturbati).
Questo flusso fotonico da aree più ricche verso aree in deficit energetico produce un effetto terapeutico aspecifico che si addiziona all’effetto terapeutico specifico del farmaco di risonanza.
Una funzione dell’omeopatia di risonanza è proprio quella di stimolare la liberazione di molti fotoni da parte dei tessuti sani per poter riequilibrare lo scompenso energetico dei tessuti malati proprio come nella medicina cinese dove con l’impiego dell’agopuntura si tenta di ottenere un riequilibrio tra i distretti con molta energia e quelli con scarsa energia.

REGNO MUTANTE ACQUA
L’acqua è indispensabile alla vita, noi percepiamo l’acqua fondamentalmente in due forme: quella della pioggia e del fiume (dolce) e quella del mare (salata). Sappiamo che è la stessa, l’acqua dolce va al mare, dove diventa salata, l’acqua evapora, il sale resta, l’acqua sale in alto, ricade sotto forma di pioggia… e così via.
L’acqua è solo una, ma noi ne osserviamo due.
L’acqua segue un cammino dalla pioggia, al fiume, al mare e ogni fiume segue un cammino diverso ma arriva al mare.
Quindi l’equivalente dell’acqua sta nel cammino che questa deve percorrere fino ad arrivare al mare. È come dire che nell’esistenza di ogni individuo esiste un cammino da percorrere per giungere ad un’altra acqua differente.
Ogni ruscello ed ogni fiume seguono un cammino differente per giungere al mare, però quando contempliamo il mare notiamo che quest’acqua ha un movimento suo proprio che non è mai uguale a se stessa. Ecco un’altra differenza: non solamente è salata ma si muove per se stessa in modo imprevedibile come imprevedibile è l’onda del mare che si rompe sulla battigia.
I liquidi organici sono salini, come il mare, e si muovono come i fiumi perché qualcosa li spinge ad andare in un altro posto, poi tornano, si trasformano, si cambiano esattamente come capita all’acqua.
Da questa osservazione si deduce che l’individuo è imprevedibile, creativo, inaspettato esattamente come l’acqua del mare.
L’acqua inoltre ha la capacità di adottare qualsiasi forma senza perdere la sua caratteristica, nella stessa maniera può mescolarsi con qualsiasi cosa rimanendo pur sempre acqua: l’essenza dell’acqua è pleomorfica.
Nell’essenza dell’acqua c’è la vita, i semi senza l’acqua non possono germogliare e svilupparsi, nella stessa maniera nell’acqua c’è l’origine, il luogo della germinazione. Ciò che noi chiamiamo vita sta nell’acqua.
Il Regno mutante dell’Acqua è considerato come il depositario dello Yin supremo e profondo, elemento fondamentale da cui originano tutte le possibilità e le opzioni della vita.
Dalla quiete dell’acqua nasce l’attività ed il movimento che darà origine alla prima mutazione, cioè nell’acqua comincia l’attività del ciclo dei cinque regni mutanti.
Il concetto di mutazione implica che un regno mutante ne genera un altro, ma non solo lo genera! In realtà si trasforma in esso conservando la memoria del precedente.
In altra maniera, nell’Acqua risiedono tutte le potenzialità dell’individuo, che si andranno a espandere nel Legno, a manifestarsi nel Fuoco, a concretizzarsi nella Terra e a culminare nel Metallo, per ricominciare poi il ciclo.
Le tre energie ereditarie (Yuan Qi, Jing Qi, Zong Qi) sono localizzate nel Regno mutante dell’Acqua.
L’acqua però non ristagna nel regno mutante Acqua, ma defluisce in strutture denominate “canali” (vie energetiche,vie di luce, meridiani) con determinate stazioni che distinguono i vari momenti del corso naturale dell’acqua: il pozzo (TING), la sorgente (IONG), il ruscello (IU), il fiume (KING) e il mare (HO).
Ognuna di queste stazioni corrisponde a un regno mutante e vengono chiamate “Risonatori SHU Antichi”

Cosi su ogni via energetica (meridiano) avremo un risonatore che avrà caratteristica di pozzo, sorgente, ruscello, fiume e mare.

Organi
Pozzo regno mutante Legno Fegato
Sorgente regno mutante Fuoco Cuore
Ruscello regno mutante Terra Milza-Pancreas
Fiume regno mutante Metallo Polmone
Mare regno mutante Acqua Rene

Visceri
Pozzo regno mutante Metallo Grosso Intestino
Sorgente regno mutante Acqua Vescica
Ruscello regno mutante Legno Vescica Biliare
Fiume regno mutante Fuoco Intestino Tenue
Mare regno mutante Terra Stomaco

Perché il ciclo dell’acqua negli organi inizia dal legno?
La tradizione riporta che gli Organi Yin sono come un “tesoro” nel senso che portano al loro interno l’essenza e la conservano; i Visceri Yang sono come officine perché la loro funzione è quella di trasformare e trasportare il Qi e non conservarla come gli organi.
Le piante e gli alberi che rappresentano il Regno mutante Legno sono il magazzino più profondo dell’acqua. Nella Terra l’acqua è dispersa, nel Legno viene conservata al suo interno, nel più profondo.
I primi esseri viventi creati furono le piante, nelle zone desertiche del pianeta l’uomo trova e ottiene l’acqua dalle oasi, dove per l’appunto ci sono piante. Chi conserva come un organo il tesoro dell’acqua in questo mondo manifesto è il Legno. Per tutto questo la prima manifestazione dell’acqua degli organi inizia nel regno mutante del Legno e perciò il Pozzo corrisponde al regno mutante Legno nelle vie energetiche degli organi.


Per quanto riguarda i Visceri, il Pozzo corrisponde al regno mutante Metallo.
Se scendiamo in un pozzo osserviamo che le pareti sono umide però non c’è acqua, se continuiamo a scendere si arriva ad un momento in cui il terreno cambia ed appare uno strato di pietra ed è da lì che inizia a sgorgare l’acqua.
L’acqua, per la MTC, nasce dal “lavoro” delle pietre, dalla trasformazione dei minerali che genericamente corrispondono al regno mutante metallo.
Quando troviamo una fonte d’acqua vediamo che quest’acqua nasce sempre dalle pietre. Per questo motivo gli “operai”, i Visceri (quelli cioè che elaborano qualcosa affinchè un altro le immagazzini) iniziano il loro ciclo nel Metallo.

FUNZIONI DEL RENE
1) Conserva l’energia vitale e sua distribuzione in tutti i distretti del corpo
Tramite i processi della respirazione, della digestione, della alimentazione, ogni organo, per il tramite del sangue riceve un quantum di energia. In quanto organo tramite la sua elaborazione trasforma questa energia in essenza anzi la quintessenza che è la parti più purificata dell’energia iniziale.
Quando uno o più di questi organi ha accumulato ed immagazzinato più energia di quanto necessita questa energia va a raccogliersi a livello del Rene.
Il Rene raccoglie tutti gli eccessi di energia di ogni altro organo e la tiene come in deposito per supplire i possibili deficit energetici di altri organi.
Il problemi nascono quando il Rene manifesta una diminuizione dell’energia vitale acquisita immagazzinata, quindi di fronte a un deficit di un qualunque organo, inizia a somministrargli energia anche a costo, però, della sua energia propria: l’energia dell’Acqua.
Questa energia può rimpiazzarsi solo parzialmente, in parte si recupera attraverso l’armonia e le connessioni con gli altri organi ed in parte per il fatto che si adatta alle condizioni contingenti, ma comunque non verrà mai recuperata nella sua totalità.
Per questo motivo l’Acqua quasi mai tende ad essere in pienezza, ma sempre tende a essere in vuoto.
Quando l’energia è debole anche la salute sarà debole per il fatto che la maggioranza degli organi non sa più dove andare a recuperare l’energia che necessita loro.
Quando finisce completamente l’energia del Rene anche la vita termina.

2) Immagazina l’energia congenita
questa è composta dall’essenza che si trae dalle energie ereditarie sommata all’essenza propria dell’Acqua.
L’essenza propria del Rene ha varie funzioni:
· una per la riproduzione
· una per la crescita
· una per lo sviluppo

lo sviluppo e la maturazione degli organi sessuali dipendono quasi esclusivamente dall’energia del Rene.
Quando l’energia del Rene è debole la crescita e lo sviluppo del giovane è deficitario soprattutto per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo delle parti che più direttamente dipendono dall’Acqua come l’encefalo, tutto il sistema nervoso, le ossa e la funzione uditiva.
Se questa energia diminuisce si avrà sterilità, crescita e sviluppo lento, sviluppo insufficiente o invecchiamento prematuro.

3) Genera le ossa, il midollo e nutre l’encefalo
La MTC e la medicina occidentale chiamano midollo tutte le strutture contenute in un guscio come il midollo osseo.
Lo stato delle ossa dipende dallo stato dell’energia del rene. Se questo ha una forte energia le ossa avranno uno sviluppo adeguato e saranno in salute.
Se, al contrario, la sua energia è debole lo sviluppo delle ossa sarà inadeguato, si avranno problemi ed alterazioni del loro metabolismo e della forma.
Tutti i problemi relativi alle ossa sono sempre problemi della sfera dell’Acqua.
Anche i denti sono compresi nel concetto di ossa secondo la MTC e quindi la dentizione è sotto il controllo della sfera dell’acqua e dell’energia del Rene.
Si dice che il Rene genera il midollo e nutre l’encefalo.
L’encefalo è quello che si chiama “il mare del midollo” è una proiezione dell’energia del Rene; inoltre se osserviamo la forma vediamo che è diviso in due emisferi allo stesso modo che l’encefalo con funzioni molto ben definite.
Anche lo sviluppo e il nutrimento in modo adeguato del cervello dipendono fondamentalmente dall’energia del Rene

4) Il Rene controlla l’udito e si riflette nell’orecchio come suo collegamento esterno
Non a caso l’orecchio dell’uomo assomiglia nella forma al rene.
Monitorando lo stato generale dell’udito si può capire come è il livello di energia generale del Rene.
Se facciamo caso, quando un soggetto invecchia, diminuisce anche di conseguenza la sua energia dell’Acqua e di conseguenza sente sempre meno, i denti cadono ed iniziano i problemi ossei.

5) Controlla la regione lombare (la casa dei reni)
Quando l’energia del Rene è deficitaria uno dei primi sintomi sono i dolori al livello della colonna lombare.

6) Controlla la raccolta del Qi ricevendo l’energia dell’aria.
Per poter impiegare il Qi puro dell’aria principalmente Polmoni e Reni lavorano in sinergia.
In particolare i Polmoni hanno un’azione discendente sul Qi e lo dirigono verso i Reni.
I Reni rispondono trattenendo il Qi in basso. Se questi sono deboli e non riescono a trattenere il Qi, questo si “ribella” verso l’alto creando congestione toracica con conseguente dispnea e asma. (questa è una delle cause più frequenti di asma cronica).
La respirazione consta di tre fasi:
- l’inspirazione (che dipende dal Rene e dal Fegato)
- l’espirazione (che dipende dal Cuore e dal Polmone)
- le pause tra un atto e l’altro (ritmate dalla Milza-Pancreas)

Tutto ciò ha anche un altro significato, quando si respira il diaframma si abbassa, questo movimento diaframmatico realizza una sorta di massaggio degli organi e dei visceri della cavità addominale e fa si che da essi esca l’energia da loro accumulata e vada a depositarsi nel Rene.
In seguito, quando il diaframma si solleva permette che l’energia possa circolare e possa ritornare agli organi che la necessitano.

7) Controlla l’acqua e i liquidi organici
ciò avviene per tre motivi:
- la sua funzione di filtro
- il Rene come parte del regno mutante acqua ha uno stretto collegamento con il Fuoco. Sono i due estremi dello stesso asse e nel controllo dell’acqua e dei liquidi organici l’Acqua e il Fuoco hanno fondamentale importanza e soprattutto ha importanza il loro equilibrio.
- L’Acqua fa parte integrante dello Jiao inferiore (Riscaldatore inferiore) che ha una relazione molto stretta con i liquidi organici.

I Reni sono come un cancello che si apre e si chiude per controllare il flusso di liquidi nel Riscaldatore inferiore. In condizione fisiologiche di normalità esiste un corretto equilibrio tra lo Yin di Rene e lo Yang di Rene che risulta dalla giusta regolazione dell’apertura e chiusura del cancello.
Se vi è disequilibrio il cancello potrà rimanere troppo aperto (vuoto dello Yang di Rene)

8) Nutre i capelli
I capelli ed i peli della testa dipendono dall’energia del Rene.
Tutto il resto dei peli del corpo dipendono dall’energia del Metallo.

Quando c’è molta fatica intellettuale e molta responsabilità spesso (a livello umano) i capelli si debilitano ed iniziano a cadere.

9) Forma il sangue
nella formazione e nella dinamica del sangue intervengono tutti gli organi e tutti i regni mutanti:
- il Triplo riscaldatore (SanJiao) induce la sua formazione
- il Rene la sua forma
- il Fegato lo immagazzina
- Il Cuore lo controlla e lo comanda
- Lo Xin Bao lo purifica
- Il Milza-Pancreas lo distribuisce
- Il Polmone lo muove

Il compito del Rene è comunque quello di formarlo a livello del midollo osseo

10) Ha la funzione di stimolare la memoria, di ricordare e concentrare l’attenzione
Il Rene ha questa funzione per via della sua relazione con il cervello. Tutto quello che è il risultato del lavoro mentale e intellettuale ha relazione con l’energia del Rene

11) Le condizioni del Rene determinano la abilità e la capacità a sopportare la fatica

12) Ha relazione interno-esterno con la vescica
Il Rene è il vettore Yin del Regno Mutante Acqua e la vescica ne è il vettore Yang.

13) Forma un canale unitario con il Cuore (Chao Yin)
La relazione più importante che stabilisce l’Acqua è sicuramente quella con il Fuoco. Questa interrelazione e questo equilibrio tra Acqua e Fuoco è veramente ciò che mantiene la vita.

14) Il Rene è un organo pari
Nell’organismo esistono solo due organi pari, i Polmoni e i Reni
I reni sono identici ed in essi risiede la parte fondamentale del soggetto.
- la funzione di filtrazione di entrambe i reni rappresenta la radice Yin, strutturale dell’organismo
- la radice Yang è depositaria delle energie ereditarie (che derivano dalle energie celesti) rappresentate dalle ghiandole surrenali

PERCORSO DEL MERIDIANO RENE
Energeticamente inizia dall’estremità del 4° dito della zampa posteriore ma il punto 1 di Rene si trova tra terzo medio e terzo distale della faccia posteriore del metatarso. Raggiunge una doccia sotto e davanti il malleolo interno arriva sopra il calcaneo, ridiscende sul bordo supero-interno del calcaneo, passa sotto il malleolo interno, segue il bordo della tibia fino all’estremità interna della piega del ginocchio, sale lungo la faccia postero-interna della coscia, giunge al perineo, segue la colonna vertebrale, penetra prima nei reni e poi nella vescica.
Un vaso parte dai reni e va direttamente al fegato, attraversa il diaframma, arriva al collo e termina alla radice della lingua.
Un vaso parte dai polmoni, si lega al cuore, si unisce al vaso del Ministro del Cuore sul torace al punto 17 VC.
Il meridiano del Rene è in rapporto con:
- il vaso principale della Vescica (seguendo il sistema “Inn-Yang”)
- il vaso principale del Cuore (seguendo il sistema unitario di “Chao Inn” Reni-> Cuore)
- il vaso principale del Ministro del Cuore (seguendo il sistema “articolare” secondo l’orario Reni -> Ministro del Cuore h. 19)
- il tragitto addominale e toracico dei reni sono interni ed hanno rapporti con reni, vescica, fegato, polmoni, cuore, ministro del cuore.

VESCICA
In essa si ritrova l’opzione dell’eliminazione dell’ultimo residuo dell’acqua.
È l’acqua che lo Stomaco non ha saputo utilizzare, che la Milza non ha saputo distribuire, che non ha saputo bruciare il Triplo Riscaldatore (Sanjiao), che non ha saputo conservare il Rene, che non ha saputo assorbire l’Intestino Tenue, ecc. Questa è l’acqua che elimina la vescica.
È curiosamente l’operaio più umile, quello che raccoglie il prodotto più prezioso che il resto delle strutture organiche non sono riuscite a ritenere.
La sua umiltà permette la grandezza degli altri, anche la sua posizione a livello del corpo è l’ultima dopo tutti gli altri.
“L’Imperatore deve sempre ricordarsi che deve la sua grandezza all’umiltà del suo ultimo servo”
Embriologicamente ha contatto con il cordone ombelicale (uraco) nella stessa maniera come fa l’Intestino Tenue non a caso formano insieme il canale unitario Tae Yang come se volessero ricordarci che embriologicamente erano uniti.
Dopo la nascita continua il contatto con l’ombelico attraverso l’uraco o legamento ombelicale medio.
Se il Rene era il posto della calma assoluta, della profonda oscurità che conservava al suo interno la creatività celeste, la Vescica, radice Yang dell’acqua rappresenta l’espansione della creatività celeste.
Questo viscere ha una particolarità che non hanno gli altri, il suo canale è costituito da tre linee:
- una linea interna dei punti HUATO JIA JI che lavorano sull’energia ancestrale ed ereditaria di tutti gli organi e i visceri
- una linea mediana dei punti SHU che armonizzano la funzione dell’organo e del viscere
- una linea esterna dei punti SHEN che raccolgono l’attività psichica degli organi

la Vescica costituisce così un microsistema che esercita un controllo sopra il fisico, lo psichismo e sull’energia ancestrale di tutti gli organi e i visceri.
È un microcosmo di luce (energia) in movimento, che come l’ultimo servo pieno d’umiltà raccoglie tutti i rifiuti, la goccia ultima dell’essenza.
Si costituisce così un riassunto finale che comprende in se stessa l’essenza di tutti quelli che li hanno preceduti. Per questo questo viscere è situato nel posto più umile, l’ultimo, però il suo canale raccoglie la totalità della sua struttura e raccoglie tutte le informazioni intere e precise da tutti l’organismo.
La vescica contiene tutte le informazioni della totalità per questo la conoscenza e lo studio delle interrelazioni dell’energia del canale della Vescica offrono possibilità terapeutiche indefinite.
Sulla schiena dell’individuo sono riassunte tutte le attività di tutti gli organi e i visceri formando un sistema complesso e completo

FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA DELL’ACQUA
L’Acqua è l’origine, l’essenza basilare per il mantenimento della vita.
Quando il vettore Acqua-Fuoco è in equilibrio permette a tutti gli altri organi di essere in equilibrio.
Dall’Acqua, dall’energia dei Reni emergono i canali straordinari Dumai, Renmai e Chongmai.
L’Acqua praticamente mai può essere in pienezza anche perché nella seconda metà della vita comincia ad entrare lentamente in vuoto.
I sintomi della debolezza dell’Acqua sono:
- dolori lombari
- dolori articolari
- stanchezza
- debolezza dell’udito
- debolezza dei denti
- caduta e incanutimento dei capelli
- problemi urinari
- nicturia
- sensazione di freddo (posizionarsi vicino al termosifone)
- nausea
- vertigini
- ronzii alle orecchie

Quando l’Acqua si debilita diminuisce lo Yin dell’organismo e si produce un aumento dello Yang
Il Fuoco prende il sopravvento e aumenta dando origine alla seguente sintomatologia:
- sete
- oliguria
- tachicardia
- ipertensione arteriosa
- insonnia
- nausee
- inquietudine
- agitazione
- euforia
- dolori cervicali
- lingua rossa e secca
- polso superficiale ampio e rapido

Quando l’Acqua è debole non crea sufficiente Legno poiché l’Yin dell’acqua non nutre a sufficienza lo Yang del Legno e questo all’inizio tende a scappare (soprattutto verso l’alto) momentaneamente dando origine ai seguenti sintomi:
- dolori di testa
- ronzii alle orecchie
- nausee
- bocca amara
- crampi e spasmi muscolari

Per il fatto che l’Acqua continua a restare debole la forza dell’Umidità deprime sempre di più la forza del Regno Mutante Acqua e può esercitare un controllo eccessivo sopra di lui dando origine ai seguenti sintomi:
- pesantezza degli arti
- dolori sordi degli arti
- per l’insuccesso della regolazione della circolazione dei liquidi si forma una stasi con comparsa di edemi
- gonfiore degli arti
- a livello psichico si forma uno stato depressivo che ha come principale caratteristica la paura.

Per compensare questa debolezza di Acqua il Metallo entra in iperreattività dando origine ai seguenti sintomi:
- aumento della frequenza respiratoria
- tosse secca
- cute secca
- diarrea
- sudorazione abbondante

d’altronde quando il Metallo è debole e non apporta sufficiente energia all’Acqua, non si crea acqua sufficiente dando origine ad una devitalizzazione di tutte le funzioni globali dell’individuo portando quindi a:
- astenia
- apatia
- tristezza
- dimagramento

non bisogna dimenticare che le deficienze prolungate del Metallo (come nel caso tipico della Tubercolosi) menomano fortemente tutte le funzioni dell’organismo per le sue ripercussioni sull’acqua.
Infine, quando il Legno sta da troppo tempo in pienezza (per qualsiasi causa) si ritorce contro l’Acqua paralizzando la sua attività con la comparsa di:
- nausee
- agitazione
- mal di testa
- nicturia
- oliguria
- diminuizione della sensibilità uditiva
- paura


Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

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