15 giugno 2006

MESOTERAPIA e BIOMESOTERAPIA IN MEDICINA VETERINARIA


Dr. Carlo Giulianelli
Doc. AIOR per la Medicina Veterinaria





Introduzione

La Mesoterapia rappresenta una terapia applicata al tessuto mesodermico, appena sotto la superficie della cute, dove inizia il tessuto connettivo.
Questo metodo si colloca a metà strada tra l’Agopuntura e le tecniche di Riflessoterapia e si pratica con iniezioni multiple effettuate con una sola siringa con uno o più aghi di lunghezza variabile solitamente tra i 4 e i 6 mm.
La Mesoterapia rappresenta una tecnica intradermica sviluppata dal ricercatore francese Michel Pistor nel 1958, nell’ambito della Riflessoterapia, che così la definì: “una metodica terapeutica allopatica, leggera, polivalente e regionalizzata”.
Gia dal 3.660 A.C. si trovano tracce scritte per l’uso di creme ed unguenti applicati con la tecnica della multi-iniezione in India, Cina ed Alto Egitto.
Nel settore veterinario nel 1923 alcuni medici veterinari utilizzarono con successo questa tecnica nella terapia degli equini.
La Mesoterapia veniva utilizzata con i farmaci allopatici iniettabili e permetteva di prolungare l’azione del medicamento stesso direttamente nella zona interessata con un’azione meno invasiva per il paziente che riceveva, così, dosi farmacologiche molto ridotte.
Può essere definita come una terapia:
- polivalente perché viene applicata in malattie diverse che possono interessare varie branche specialistiche;
- loco-regionale perché i farmaci vengono iniettati nel derma sede della lesione o in zona perilesionale oppure nel metamero corrispondente (riflessoterapia).
La Mesoterapia può essere utilizzata per la terapia di molte malattie.
Questa tecnica rappresentò un notevole progresso perché permise al medico di ridurre in maniera notevole le dosi farmacologiche, ma anche di concentrare l’attenzione primaria sullo stimolo fisico-chimico indotto dall’iniezione a tutte le parti del corpo.
La Mesoterapia andava a collocarsi come via di mezzo tra Allopatia ed Omeopatia.
Da una parte vi è l’Allopatia, più aggressiva, tossica, sostitutiva, allergizzante, subitanea anche negli effetti collaterali; dall’altra c’è l’Omeopatia, non aggressiva, dolce, ben tollerata, minima nelle dosi, ma talvolta più lenta nell’agire.

Terapia del “Meso”
La Mesoterapia classica si definisce così perché effettua la terapia del “Meso” per il fatto che il ruolo primario dell’azione terapeutica si incentra nel Mesoderma, strato intermedio fra epidermide ed ipoderma; si ha, infatti, una stimolazione elettiva del mesoderma rispetto agli altri tessuti. Il tessuto connettivo è particolarmente sollecitato da due fattori successivi, fisico e dinamico.
Il fattore fisico è rappresentato dal riflesso prodotto dall’ago che penetra nel derma.
Il fattore chimico è dato dall’azione diretta del farmaco.
Insieme ai vari medicamenti spesso si aggiunge una piccola dose di procaina al 2%, la quale funge da anestetico e svolge un’azione ritardante.
Gli effetti terapeutici sono dovuti sia all’azione chimica dei prodotti impiegati, sia alla stimolazione “riflessa” operata dalle multiple iniezioni effettuate anche non nella stessa sede, sia all’effetto “meccanico” dell’infissione dell’ago.
Se l’inoculazione avviene direttamente nella parte ammalata o nelle immediate vicinanze occorrerà una minima quantità ed una bassa concentrazione, risparmiando i tessuti che non necessitano di stimolazione farmacologica o che da essa potrebbero ricevere danno.

Lo studio dei sinergismi dei farmaci che compongono il cocktail da iniettare, permette un’ulteriore riduzione delle quantità assolute a parità di effetto farmacologico (l’associazione con l’anestesia locale, diminuendo la velocità di circolo, rallenta il tempo d’assorbimento e, di conseguenza, prolunga quello dell’attività farmacologica).
Con la Mesoterapia si interviene, quindi, localmente sulla lesione e si praticano tante piccole iniezioni ciascuna con dosi minime di farmaco, ottenendo così diversi risultati:
- sicurezza che il farmaco arrivi nella zona interessata
- maggiore rapidità di azione del farmaco
- attività specifica locale
- minore quantità e minore concentrazione di farmaco che occorre impiegare con conseguente innalzamento dell’indice terapeutico
- maggior concentrazione locale di farmaco ottenuta pur con minime dosi
- maggiore durata dell’azione farmacologica
- assenza di ogni rischio di coinvolgimento delle parti sane in trattamento per esse non necessarie o che per esse può addirittura rivelarsi nocivo
- qualsiasi farmaco può essere utilizzato con un’unica eccezione i corticosteroidi ritardo
- l’iniezione si traduce in un papula in ogni punto per scomparire dopo pochi minuti o qualche ora a seconda del prodotto utilizzato
- i punti di iniezione non sono in rapporto con i punti di agopuntura, salvo coincidenza; alcuni terapeuti, comunque, utilizzano gli stessi punti dell’agopuntura
- la dose utilizzata per ogni seduta non supera i 10 ml. solitamente da 1 a 5 ml ed ogni ponfo viene fatto con 0,5 ml. la quantità ed i ritmi delle sedute variano a seconda della cronicità o meno della patologia; i tempi consigliati fra una seduta ed un’altra sono di 1 o 2 settimane.

La Biomesoterapia
L’evoluzione della Mesoterapia, in senso naturale ed solistico, è rappresentato dalla Biomesoterapia per il suo utilizzo esclusivo di farmaci biologici: omeopatici e omotossicologici.
La Biomesoterapia (Omeo-mesoterapia) rappresenta un notevole passo in avanti a confronto della tecnica Mesoterapica classica del Dott. Pistor; essa rappresenta uno scatto di qualità per i seguenti motivi:
1. si è sviluppata in un ampio contesto culturale ed ha tenuto conto dell’Omeopatia classica, degli apporti dovuti agli Omeopati successori di Hannemann e dell’Omotossicologia secondo Reckeweg;
2. non inietta farmaci allopatici, ma utilizza esclusivamente rimedi Omeopatici e Biologici;
3. si muove a livelli strategici di ampio respiro sistematico, per quanto riguarda l’anamnesi, la diagnosi pluri-disciplinare, la terapia locale e generale;
4. è una terapia eziopatogenetica ed è in grado di cimentarsi con la base diatesica del soggetto, con problemi della costituzione e del temperamento, nonché del “terreno” genetico e ambientale.

Metodica Biomesoterapica
A livello della metodica, la Biomesoterapia agisce attraverso la dinamica di un triplice meccanismo: biochimico, riflessogeno, tissulare e sfrutta le vie di diffusione energetiche (meridiani di agopuntura) utilizzando porte di entrata specifiche (punti attivi dei meridiani, punti auricolari, zone podaliche ecc.) eliminando blocchi energetici (campi perturbanti) e consentendo al rimedio di raggiungere il bersaglio in maniera eccezionalmente pronta e sicura.
L’impiego del rimedio omeopatico o del farmaco omotossicologico in soluzione, elimina la necessità di effettuare tonificazione o dispersione dei punti perché il rimedio stesso provvede a ripristinare l’equilibrio energetico per la sua intrinseca attività (tonificante o disperdente).
La risoluzione della sindrome si realizza senza soppressione dei sintomi (la vicariazione progressiva di Reckeweg) dimostrandosi rapida, dolce, duratura.
L’acquisizione delle cognizioni di base e la pratica quotidiana rendono spedita l’applicazione di questa metodica, sia sul piano diagnostico sia su quello operativo; la stimolazione mediante l’infissione di un ago a livello epidermico, dermico, mesodermico, induce la liberazione di numerosi mediatori chimici quali catecolamine, brachidine, serotonine, istamine, che agiscono sulle fibre amieliniche di Langherans, corpuscoli di Kranse, Vale-Pacini, Ruffini ecc.
Per azione riflessa sul microcircolo, si ha la liberazione di adrenalina, endorfine, ormoni, realising factors.
L’integrazione dei concetti fondamentali di Omeopatia, Omotossicologia, Riflessoterapia, Agopuntura, Neuralterapia, Auricoloterapia, è una conclusione logica, alla quale da tempo si doveva arrivare, per il danno immediato ed a lungo termine indotto dalle terapie soppressive (Allopatiche classiche ed aggressive) ed in considerazione dei limiti delle metodiche applicate singolarmente.
La Biomesoterapia si impone, pertanto, come tecnica ed integrazione di sintesi dei concetti fondamentali delle terapie energetiche, naturali ed atossiche, pertanto si inserisce con tutti i crismi e perfettamente nella pratica della Medicina Biologica.

Algie, infiammazioni, artriti ed artrosi a livello dell’articolazione scapolo-omerale
Cocktail:
Chiroplexan H Pfl fiale 2 ml
Infi*Para HWS fiale 2 ml
Derivatio H Inj fiale 5 ml
Ultima Ratio (da solo) fiale 1 ml

Punti agopunturali di scelta:
P 5 nella piega del gomito sulla faccia radiale del tendine bicipite
P 9 sulla tuberosità del radio tra stiloide radiale e scafoide
GI 1 angolo ungueale esterno del II dito faccia mediale radiale
GI 3 faccia mediale II dito sopra la I art. metacarpo-falangea
GI 15 punto anteriore all’art. scapolo-omerale lateralmente
TR 4 faccia laterale del carpo poco sopra la fossetta tra stiloide, ulnare e piramidale
V 12 lateralmente alla II vertebra toracica
V 38 lateralmente alla IV vertebra toracica contro il bordo della scapola
VB 21 sulla spalla a metà della linea 7C-Acromion

Algie, infiammazioni, artriti ed artrosi a livello dell’articolazione coxo-femorale
Cocktail:
Chiroplexan H Pfl fiale 2 ml
Infi*Para LWS fiale 2 ml
Derivatio H Inj fiale 5 ml
Ultima Ratio (da solo) fiale 1 ml

Punti agopunturali di scelta:
MP 9 nella fossetta tibiale sotto il condilo mediale della tibia
MP 10 sopra la rotula a livello della prominenza del vasto mediale
VB 27 sulla cresta iliaca a metà tra tuberosità dell’anca e margine inferiore della cresta iliaca
VB 30 a livello del grande trocantere
VB 34 sotto la testa perone nella fossa tra i muscoli sulla faccia laterale dell’arto

Algie, infiammazioni, artriti ed artrosi a livello dell’articolazione del ginocchio
Cocktail:
Chiroplexan H Pfl fiale 2 ml
Infi*Para HWS fiale 2 ml
Derivatio H Inj fiale 5 ml
Ultima Ratio (da solo) fiale 1 ml

Punti agopunturali di scelta:
F 8 faccia mediale del ginocchio posteriormente alla tuberosità interna della tibia
V 54 nella fossa poplitea tra bicipite femorale e semitendinoso
V 5 sulla faccia caudale del tibiale nel terzo prossimale nel solco tra i gemelli
VB 34 sotto la testa del perone nella fossa tra i muscoli della faccia laterale dell’arto
S 34 in una fossa sopra l’estremità distale del femore lateralmente e sopra la rotula
S 36 sulla faccia antero-esterna tra m. tibiale anteriore e estensore comune delle falangi
S 45 angolo ungueale esterno del II dito posteriore

24 maggio 2006

Fiori di Bach: Sclerantus


Scleranthus, per chi odia scegliere...









Nona pianta scoperta da Bach, Scleranthus è raccomandata a chi vive sempre in bilico tra due poli opposti, non riuscendo a prendere decisioni o vivendo ogni scelta, anche la più banale, in modo sofferto e contraddittorio.
Mentre la titubanza di chi usa Cerato, nasce dalla mancanza di fiducia nel proprio giudizio, quella di Scleranthus è generata dalla paura di dovere rinunciare a qualcosa, nel momento in cui si prende una decisione.
Infatti, a differenza di chi utilizza Cerato e va a chiedere consiglio a tutti, chi fa ricorso a questo fiore di Bach, resta chiuso in un suo mondo, non chiede aiuto a nessuno e vive in un continuo alternarsi di pensieri e stati d’umore.
Questo atteggiamento potrebbe provocargli sovente un grande dispendio di energia psicofisica.

Si tratta comunque di un approccio alla vita di stampo tipicamente infantile, poiché solo in una prima fase della nostra vita si è così presuntuosi da sentirci onnipotenti e meritevoli di avere tutto ciò che vogliamo.
Crescendo, poi, si impara a scegliere e a rinunciare.
La pianta, i cui fiori sono molto ruvidi, consente di convertire l’indecisione in lucida capacità decisionale.
Dona calma interiore e chiarezza, insieme alla capacità di concentrazione e ad un atteggiamento più positivo nei confronti delle possibilità offerte dalla vita.
È molto indicata durante le fasi del ciclo mestruale, a chi soffre di mal di mare, d’auto o d’aria.
Il segno zodiacale riferito a Scleranthus è la Bilancia, che rappresenta la decisione, l’equilibrio e la sicurezza interiore.

21 aprile 2006

Calotropis gigantea..... (Madar)...



Calotropis gigantea..... (Madar)...

La droga estratta da questa pianta, originaria dell'India, Cina del sud, Indocina e Malesia, contiene glucosidi cardenolidi cardioattivi (calotropina, calactina, uscaridina) e ha una attività emetico-catartica su modello simile a quello della Ipecacuanha.
In Omeopatia la diluizione utilizzata è la D4 (prima diluizione non tossica).
Questa diluizione si è dimostrata molto efficace nella terapia della obesità e del sovrappeso per la sua azione di regolazione sul centro diencefalico della fame.
E' un ottimo aiuto nella terapia dell'obesità dei nostri piccoli amici.
La mia esperienza riguarda soprattutto il suo utilizzo nei cani in sovrappeso (ovviamente insieme ai benefici dati da una dieta studiata ad hoc)
Devo sinceramente dire che il suo utilizzo (su 56 cani) ha dato buoni risultati nel 90% dei casi e soprattutto senza alcun tipo di effetto collaterale.
Le razze che hanno dato risultati più eclatanti sono state i Labrador, i Pinscher e i Carlino.....

allego estratto della materia medica di Boericke:

HOMŒOPATHIC MATERIA MEDICA
by William BOERICKE, M.D.
Presented by Médi-T

CALOTROPIS GIGANTEA Madar Bark (CALOTROPIS)
Has been used with marked success in the treatment of syphilis following Mercury; also, in elephantiasis, leprosy, and acute dysentery. Pneumonic phthisis. Tuberculosis.
Increases the circulation in the skin; has powerful effects as a sudorific.
In the secondary symptoms of syphilis, where Mercury has been used but cannot be pushed safely any farther, it rapidly recruits the constitution, heals the ulcers and blotches from the skin, and perfects the cure.
Primary anæmia of syphilis. Heat in stomach is a good guiding symptom.
Obesity, while flesh decreases, muscles become harder and firmer.

Relationship.--Compare: Merc; Potass iod; Berb aqui; Sarsap; Ipecac.

Dose.--Tincture, one to five drops; three times a day.

20 aprile 2006

Il Cistus, per il corpo e l'anima....

Il Cistus, chiamato anche Ladano, è un arbusto tipico del Mediterraneo (anche se probabilmente trae le sue origini dall’Asia minore), alto fino a 2 metri e mezzo, dalle foglie verdi e rugose e dai grandi fiori rosa, lilla o bianchi.
I suoi fiori sono molto delicati e hanno un aspetto che si potrebbe definire “stropicciato”.

Durano poco, poiché si rovinano subito dopo la fioritura, anche se il giorno dopo sull’albero appaiono già dei fiori nuovi.
La sua essenza ha un aroma profondo e speziato simile all’ambra, che dona calore e raggiunge le zone più profonde dell’anima.
Per questo, sul piano psichico, viene consigliato a chi soffre di freddezza emotiva o a chi rifiuta i sentimenti, magari in seguito a qualche dolore molto intenso. L’essenza di Cistus è un ottimo aiuto per sciogliere questo senso di gelo dell’anima, aiutando a ritrovare le proprie emozioni o ad elaborare i dispiaceri rimossi.
Questa pianta veniva utilizzato già nei tempi antichi per la meditazione o il raccoglimento. Inoltre, sul piano fisico, da molti secoli il suo olio essenziale viene adoperato sotto forma di unguento per curare le ferite. Inoltre, dato che la sua essenza è fortemente antisettica e tonificante, è un ottimo rimedio naturale per l’acne, la seborrea e le infiammazioni cutanee.
Per questo, già nell’antico Egitto, il Cistus veniva utilizzato nella preparazione delle creme di bellezza.
Dal punto di vista omeopatico la tipologia è quella di un soggetto debole, con tessuti ipotonici, con problemi di irritazioni cutanee, molto sensibile al freddo.
Si stanca molto presto per lo sforzo fisico e mentale (tipica la dispnea nel salire le scale).
Molto sensibile alla vessazione e all'eccitazione cerebrale, l'umore è solitamente gaio.
Come rimedio omeopatico Cistus svolge un'azione che si caratterizza per la sua corrispondenza ai temperamenti linfatici, ipertiroidei, con carenze di vitamine C e D, con tendenza alle irritazioni cutanee, con catarro e muco spesso, colloso, soprattutto a livello laringeo, nasale e del tratto respiratorio in genere.

31 marzo 2006

Fiori di Bach: Clematis



Clematis, per chi vive in un sogno




La terza pianta dagli “effetti benefici” scoperta da Edward Bach si chiama Clematis. Rampicante e legnosa, appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee.
“Per i sognatori, gli addormentati, quelli che non sono mai del tutto svegli, senza interessi significativi nella vita”: così Bach ha definito i destinatari che potrebbero trovare sollievo da questa essenza.
Infatti questo fiore è l’ideale per tutti coloro che hanno una grande fantasia creativa, ma che spesso disperdono il loro tempo e le loro energie perché sono sempre distratti.
La mancanza di senso pratico e l’incapacità di vivere con i piedi per terra potrebbero derivare da uno scarso interesse nei confronti degli avvenimenti circostanti, laddove, invece, si tende a privilegiare un universo di sogni e fantasie.
Ecco allora che chi ha spesso vuoti di memoria, perde continuamente chiavi e ombrelli o esce di casa lasciando le luci accese o, ancor peggio, il fuoco sotto la caffettiera, può trovare in Clematis uno straordinario rimedio per acquisire più lucidità mentale. Questo fiore inoltre è consigliato anche a tutti gli studenti che difettano di concentrazione e a chi soffre di eccessiva apatia.
Sotto un profilo fisico, Clematis potrebbe alleviare i disturbi circolatori o reumatici, e per questo motivo è particolarmente raccomandato a tutti i nativi dell’Acquario.
Sotto un profilo psicologico, invece, è consigliato ai Pesci. Infatti i nativi di questo segno tendono a vivere più di emotività che di razionalità, rischiando talvolta di trovarsi disadattati di fronte ad un mondo che non mostra alcun rispetto per i loro sogni e i loro ideali.

Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

Fiori di Bach: Agrimony



Agrimony, per non mascherare le emozioni


La quarta pianta “medicinale”, scoperta da Edward Bach nel 1930, si chiama Agrimony.
Il suo nome significa “abitatore dei campi” ed è indicata a tutte le persone che tendono a nascondere, talvolta perfino a se stesse, i loro dolori e le loro preoccupazioni dietro ad un’apparente allegria.
Questa pianta serve a dare sollievo a chi indossa quotidianamente una maschera ed evita, appena può, qualunque forma di discussione o di lotta con il resto del mondo. Spesso le persone individuano l’origine del loro malessere, ma non riescono a capire in cosa consista effettivamente la difficoltà. Perciò tendono ad ingannare se stessi fingendo un benessere non reale e ripetendosi che alcuni problemi sono normali nella vita di tutti i giorni.
Inoltre, tendono a non voler vedere i loro “scheletri” o ammettere i loro disagi psicologici e spesso sfogano la loro ansia di vivere soffrendo di emicranie croniche. Sono persone molto amate in compagnia perché sono sempre allegre e spiritose e non fanno mai pesare sugli altri i loro problemi.
Agrimony può aiutarle a tirare fuori al loro vera essenza, vincendo paure e falsi pudori. Inoltre questo fiore è molto indicato per chi trova sollievo nel cibo, o nell’alcol. Quindi, astrologicamente parlando, esso può costituire un ottimo rimedio per l’ipersensibilità di tutti i segni di Acqua. Ma anche per i Sagittari, che sono i grandi viaggiatori dello Zodiaco. Infatti, tra i suoi vari rimedi, Agrimony aiuta anche a ridurre gli effetti del cambio di fuso orario


Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

Fiori di Bach: Chicory


Chicory, per amare senza dominare


La quinta pianta medicinale scoperta da Edward Bach si chiama Chicory. Le sue proprietà "terapeutiche" erano conosciute già nell’antico Egitto e spesso veniva raccomandata per facilitare i processi digestivi.
Chicory rappresenta il “rimedio naturale” per coloro che sono affetti da manie di protagonismo, che sono troppo egocentrici o che ritengono che tutto quello che avviene nel mondo sia solo per danneggiarli o favorirli. Inoltre questa pianta aiuta anche chi tende a voler gestire la vita degli altri, in particolare delle persone che amano. Tipico esempio è la madre che pretende continue attenzioni e visite dai figli adulti che hanno una vita indipendente e una loro famiglia. Oppure chi continua a ripetere al proprio partner “tu non mi capisci”, senza fare nulla a sua volta per comprendere le esigenze del compagno.

Chicory aiuta a non sprofondare in un immotivato senso di solitudine, ma anche a non pretendere dagli altri quello che non possono (o non vogliono) dare. Inoltre impedisce di indulgere in comportamenti ricattatori o basati sull’autocommiserazione. Questa pianta è un eccellente rimedio per moderare le proprie insicurezze interiori, che spesso vengono nascoste sotto la facciata dell’altruismo o dell’eccessiva disponibilità, e che in realtà sono solo un modo subdolo per legare a sé le altre persone dominandole con un’autorità basata sul bisogno di controllo e sul senso di colpa.

Astrologicamente parlando, Chicory viene riferito allo Scorpione, segno che talvolta tende a volere dominare gli altri per acquisire maggiore fiducia in se stesso.

Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

Fiori di Bach: Vervain


Vervain, per calmare gli eccessi



Scoperta nel 1930, Vervain è la sesta pianta medicinale di Bach. È il rimedio ideale per chi ha una personalità iperattiva, impulsiva e alla costante ricerca della perfezione.
Vervain identifica le persone idealiste e piene di entusiasmo, che però non trovano mai pace per inseguire sempre qualche nuova causa o qualche importante discussione da sostenere.
Per quanto teoricamente, tutto ciò possa sembrare degno di lode, nella realtà quotidiana invece un comportamento di questo genere può sfociare in una forma di nevrosi accompagnata da atteggiamenti intolleranti quasi ai limiti del fanatismo.
Bach definisce questo fiore adatto “a tutti coloro che devono rendersi conto che le grandi cose vanno realizzate con tranquillità e moderatezza”.
Invece, spesso e volentieri, questi soggetti esagerano con le loro reazioni, tendono ad invadere gli spazi altrui e non conoscono l’autodisciplina. Questo tipo di comportamento è facilmente riscontrabile negli ambienti politici e religiosi ed è insito in quelle persone che devono a tutti i costi riempirsi la vita con lavoro, hobby e impegni vari pur di non fermarsi mai nemmeno un attimo a riflettere.

Perciò si può dire che Vervain è il fiore di Bach a cui ricorrere quando ci si trova in presenza di energie mal canalizzate, che rischiano di ritorcersi contro il soggetto stesso.
È il fiore che può aiutare i grandi leader a formarsi, trovando una giusta via di mezzo tra il loro idealismo ed il mondo circostante. Inoltre è particolarmente indicato per tutti i ragazzi che faticano a contenere i propri entusiasmi e la cui troppa eccitabilità può impedire, anche solo temporaneamente, una visione logica e serena del loro futuro.
Sotto un profilo astrologico Vervain è riferito al Sagittario. Questo segno infatti è sempre teso al raggiungimento di grandi obiettivi, talvolta anche utopici.

Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

30 marzo 2006

I Fiori di Bach: Cerato


Cerato, contro le insicurezze



Cerato, l’ottava pianta medicinale scoperta da Bach, è un piccolo arbusto originario del Tibet.
Rappresenta il rimedio ideale per tutti coloro che non credono nella propria capacità di prendere decisioni o di esprimere giudizi e continuano a chiedere consigli agli altri.
L’insicurezza è la caratteristica principale di queste persone che provano una profonda invidia per chi ostenta determinazione e che cercano risposte più dal mondo che dalla propria voce.
Solitamente chi utilizza Cerato è già ricorso più volte ad altre cure, senza però riuscire a portarne a termine nessuna.
Questo perché continua a cambiare opinione su qualsiasi questione che riguarda la sua vita, giustificando questo suo incostanza con ragionamenti che se all’apparenza possono sembrare anche giusti e razionali, ad un esame più approfondito risultano essere in realtà dei puri pretesti.
Utilizzando questo fiore si può aspirare a raggiungere una condizione di tranquillità emotiva, senza correre più il rischio di venire messi in crisi da qualsiasi argomentazione.
Solitamente si raccomanda Cerato agli adolescenti durante la fase della pubertà, momento molto delicato in cui non ci si riconosce più in quello che si era né si ha ancora l’immagine di se stessi nel proprio divenire.

Fiori di Bach in rapporto ai segni zodiacali
Con Cerato, un segno emotivamente instabile come i Pesci può ambire a trovare maggiore solidità nelle proprie convinzioni, anche se, sotto un profilo astrologico, questo fiore è abbinato ai Gemelli. Infatti questo segno si affida più al proprio intuito che alla capacità di ragionamento e difficilmente si fa condizionare dal consiglio degli altri.

Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

08 marzo 2006

MANIFESTAZIONE PSICHICA DEL LEGNO

MANIFESTAZIONE PSICHICA DEL LEGNO
(Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario)

È quello che viene definito HUM (anima eterea). Si esprime attraverso la decisione che da al soggetto l’impulsività e lo spinge, quando c’è alterazione, all’ira e alla collera.
Vescica Biliare, per la sua espansione a livello della corteccia cerebrale e delle interconnessioni dendritiche, ha un’importante funzione in tutta l’attività psichica del soggetto e nella formazione delle idee. Da qui si evince che tutti i processi creativi ed immaginativi dipendono dalla funzione energetica del Fegato e soprattutto della Vescica Biliare.
Se ci troviamo di fronte a un deficit dell’energia di Fegato il soggetto mostrerà tendenza alla routine, carenza di immaginazione, apatia. Inoltre si avranno idee scoordinate, ansietà fino ad arrivare alla paura.
L’alterazione della decisione chiaramente provoca indecisione o decisioni precipitose e quando l’insufficienza è più grave si entra in uno stato di dubbio permanente che è in grado di paralizzare ogni decisione ed attività.

Il Rene è sicuramente “lo stratega” che possiede l’essenza che deve svilupparsi, però colui ha le idee per poterla sviluppare e per metterla in movimento è sicuramente il Fegato.
Una caratteristica importante del Fegato è la generosità (la generosità che deriva dall’immagine dell’albero frondoso in grado di albergare la vita di altri esseri sui suoi rami, tronco e radici, inoltre è in grado di fornire ombra al boscaiolo anche se poi questo lo taglierà, ed anche in quel momento con la sua resina profumerà l’ascia del boscaiolo.
Tutto ciò dimostra quanto il fegato sia generoso, se questa generosità non viene lasciata sfogare questa ristagnerà, non si espanderà ed inizieranno a comparire alterazioni.
Come magazzino dell’energia Yin immagazzina il sangue (e viene definito come “la residenza dell’anima generosa”). Se l’uomo rimane ancorato alle sue radici, se non è capace di espandere questa generosità del suo fegato, tutte le funzioni (dalla creatività alla decisione) inizieranno ad alterarsi e a poco a poco il soggetto diventerà sempre più pauroso, più irascibile, più collerico, più dubbioso e con maggiore aggressività.
La manifestazione dell’animo del fegato è “lo spirito della forza”.
Nella stessa maniera in cui ha la capacità di sviluppare tutta la violenza possibile contenuta nel suo potenziale di energia e sangue, ha la capacità di avere tutta la forza necessaria per la rigenerazione.
Infine, senza soffocare le proprie caratteristiche, un’altra qualità del Fegato è la flessibilità (come quella del bambù che si sa piegare al vento per poi tornare in posizione verticale appena questo cessa).
La Vescica Biliare invece ha la funzione di regolare il potere di espansione della generosità del Fegato. Troppa richiesta potrebbe bloccarlo pertanto la Vescica Biliare è “il giudice che decide” come espandere la generosità del Fegato.
Al contrario di tutti gli altri visceri, che elaborano l’energia che andrà poi ad immagazzinarsi negli organi, il viscere Vescica Biliare è quello che immagazzina il prodotto elaborato dall’organo e lo espande secondo la sua decisione. Quindi immagazzina tutta la generosità del fegato e dopo, grazie ai suoi movimenti di contrazione ed espansione, lo distribuisce a tutto il resto dell’organismo costituendo così il veicolo dell’espansione del fegato.
Ogni organo del nostro corpo ha un suono nella stessa maniera dell’Universo che ha il suo suono.
Quando un organismo è in equilibrio emette quello che si definisce il “suono del silenzio”, che è il segno della decisione equilibrata della Vescica Biliare. È certo che quando stiamo bene non notiamo i nostri organi, non li “udiamo” appunto; invece quando compare lo squilibrio li “udiamo” attraverso il dolore.

Con il suono di ogni organo la Vescica Biliare manifesta la risposta di ogni parte del corpo agli affetti, ai sentimenti, alle premonizioni, alle intuizioni, a tutto quello che viene dall’esterno, guidata sempre dal cielo, dalla verità e dalla generosità del Fegato.
Se questi sono gli elementi che guidano la decisione, che è l’entità viscerale del Legno, questa sarà permanente, costante, precisa ed opportuna, maturerà nel profondo originando dal lavoro interno della riflessione del quotidiano per fiorire ed espandersi all’esterno. Non sarà una decisione basata sul causa/effetto, stimolo/risposta, che termina quasi al momento del nascere ,che irrompe sempre in forma esplosiva trasformata in violenza, collera, ira.
Questo tipo di decisione si riscontra oggi frequentemente nell’individuo che immagazina riflessione di tipo intrinsecamente ossessivo, che non tiene mai conto della totalità della propria esperienza, che si offusca nella visione di un solo dettaglio, rimanendo legato a una ossessione che matura lentamente fino al giorno in cui decide violentemente ma con un gran numero di remore, di problemi, di paure ed alla fine però nulla cambia.
La decisione di Vescica Biliare è la decisione del quotidiano, permanente, non ossessionante, che non necessita ragionamento (nessun albero ragiona, né annuncia la rottura di un ramo, né lo spuntare di un fiore,… semplicemente lo fa)
Questa tipo di decisione permette il cambiamento, con il suo movimento continuo, permanente, a poco a poco, lentamente, giorno per giorno, come un albero, l’essere cresce, cambiando le sue abitudini, i suoi modi in modo impercettibile ma continuo, autentico e vero.

Sappiamo che la Vescica Biliare con la sua decisione espande la generosità del Fegato, ma cosa capiterebbe se questa decisione fosse inopportuna, non presa a tempo, non al momento giusto, quando la decisione non è frutto dell’ascolto interiore, quando non si tiene in considerazione il suono interiore, quando la decisione è accompagnata dalla giustificazione, quando viene mascherata dalla menzogna, quando tutto è diretto dalle conseguenze del proprio egoismo?

Il Fegato è il Generale, è l’essenza della generosità, però in lui comunque si forma l’aggressività, l’ira, la collera, che si genera sempre quando la funzione della Vescica Biliare non si esplica. L’uomo per giustificarsi ricorre alla violenza, alla collera.
L’unico veicolo che può rendere possibile la decisione al momento giusto, per evitare la violenza e la collera è la verità e la sincerità. La verità in ogni istante, in ogni momento, cosa che rende possibile prendere la decisione giusta che sempre aggiusta la situazione.
L’alleata della menzogna è sempre la giustificazione, la giustificazione per mentire, per dire mezze verità, per parole mal interpretate.
Con la sincerità la decisione diventa il vento continuo che trasporta il frutto della generosità del Fegato.
Inoltre la Vescica Biliare apre il Vaso Meraviglioso TAE MO che rappresenta la “creatività del Cielo”, in questa maniera si comprende che la Vescica Biliare è la direttrice della creatività. È la chiave, il potere decisionale, che apre tutte le porte per far circolare come un torrente la capacità di immaginazione, l’astuzia, la realizzazione delle idee.

07 marzo 2006

CAMPI DI UTILIZZO DEI CHINONI DI KOCH IN VETERINARIA

Artrosi
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/2 fiala per os ogni 2 giorni
Ripetere a primavera ed autunno.

Atopia cutanea
RHODIZONSAURE 1/2 fiala per os ogni 3 giorni
alternata a
PARABENZOCHINON 1/2 fiala per os ogni 3 giorni
Ripetere in primavera ed autunno.

Asma felina
CARBONYLGRUPPEN SSR1/2 fiala per os ogni 3 giorni

Enterocolite ulcerosa
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/2 fiala per os ogni 2 giorni
dopo 2 settimane di terapia passare a
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/2 fiala per os la settimana

Leishmaniosi
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/2 fiala ogni 2 giorni
alternata a
RHODIZONSAURE 1/2 fiala ogni 2 giorni

Terapia tumorale
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/4 di fiala ogni 3 giorni
alternata a
RHODIZONSAURE 1/4 di fiala ogni 3 giorni

Peritonite infettiva
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/4 di fiala ev ogni2 giorni
alternata a
RHODIZONSAURE 1/4 di fiala ev ogni 2 giorni
Dopo 2 settimane di terapia ev passare alla somministrazione orale.

Parvovirosi
PARABENZOCHINON 1/2 fiala ev ogni 2 giorni
Dopo 2 settimane di terapia ev passare alla somministrazione orale.

Leucemia felina
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/4 di fiala ev il lunedì
RHODIZONSAURE 1/4 di fiala ev il venerdì
PARABENZOCHINON 1/4 di fiala ev ogni 2 giorni
Dopo 2 settimane di terapia ev passare alla somministrazione orale.
Ripetere a primavera ed autunno.

Cimurro
CARBONYLGRUPPEN SSR 1/4 di fiala eVogni 2 giorni
alternata a
RHODIZONSAURE 1/4 di fiala ev ogni 2 giorni
Dopo 3 settimane di terapia ev passare alla somministrazione orale.

Insufficienza renale
PARABENZOCHINON 1/2 fiala ev ogni 2 giorni
dopo 1 mese di terapia passare a
PARABENZOCHINON 1/2 fiala per os la settimana
Ripetere a primavera ed autunno.

Epatite cronica
CARBONYLGRUPPEN SSR1/2 fiala ev ogni 3 giorni
alternata a
RHODIZONSAURE 1/2 fiala ev
Dopo 2 settimane di terapia ev passare alla somministrazione orale.
Ripetere a primavera ed autunno.

Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

21 febbraio 2006

MEDICINA FUNZIONALE IN VETERINARIA

Per Medicina Funzionale si intende una medicina che studia la funzione di un organo o di un sistema. Il termine “disturbo funzionale” può essere utilizzato sia in presenza, sia in assenza di danni o di compromissioni organiche.
Spesso alterazioni della funzione di un organo non corrispondono ad alterazioni morfologiche rilevabili e non sempre con alterazioni dei parametri biologici dell’organo stesso.
Sovente il proprietario si presenta con il proprio animale perché nota alcuni sintomi o anomalie di comportamento che poi non trovano riscontro alla visita clinica tradizionale o agli esami.
L’attento studio del paziente può consentire di mettere in correlazione segni o sintomi, che apparentemente sono difficilmente collegabili, ma in realtà lo sono eccome alla luce della Medicina funzionale e dell’Omeopatia di risonanza.
La Medicina Funzionale si basa su
- osservazione dei fenomeni fisiologici e patologici
- considerazione del terreno organico in cui possono svilupparsi determinate patologie
- considerazione degli agenti eziologici delle malattie
- considerazione delle connessioni derivanti dallo studio della Medicina Tradizionale Cinese
- considerazione delle connessioni derivanti dallo studio dell’Omeopatia
- considerazione delle principali relazioni tra organi bersaglio ed organi correlati agli organi bersaglio in modo da comprendere a fondo lo spostamento della malattia o approfondimento della stessa all’interno dell’organismo.

Come per il campo dell’umana, anche in veterinaria la Medicina funzionale è una medicina prevalentemente empirica, intuitiva e deduttiva.
La Medicina Funzionale da una particolare importanza all’accumulo di tossine o scorie metaboliche in alcuni tessuti o distretti come fonte primaria di disturbi e malattie.
La sede anatomica dove si accumulano in maggiore quantità le scorie è il Mesenchima, che viene definito nel modo seguente:
Sezione di transito tra il sistema capillare e le cellule parenchimali, connessa con il sistema nervoso autonomo, ormonale e linfatico, costituita da una matrice in cui sono disciolte le varie sostanze ed in cui sono immerse le varie cellule e terminazioni nervose.
Questa definizione è stata fornita circa quarant’anni fa dal professor Pischinger, docente di Anatomia umana, Embriologia ed Istologia presso l’Università di Vienna.
L’intuizione della Medicina Funzionale può essere riassunta dalle parole di Pischinger: ”Essenzialmente il concetto di cellula è un’astrazione morfologica. Considerato dal punto di vista biologico, non può essere accettato scollegato dall’ambiente vitale della cellula stessa”
La visione proposta dalla Medicina Funzionale è quella di una biologia dinamica e sistemica, rielaborazione moderna della vecchia medicina umorale, in contrapposizione alla visione statica della teoria della cellula di Virchow e a quella della medicina morfologica correntemente adottata. Il soffermarsi sullo studio delle variazioni omeostatiche del microambiente extracellulare spiega perché tali teorie si siano rapidamente diffuse nel mondo omeopatico sempre molto attento agli effetti sui sistemi biologici di microvariazioni dei sistemi omeostatici.

Cambio di punto di vista e concezione mentale
Fino ad oggi, anche e soprattutto come conseguenza degli studi universitari, siamo abituati a considerare la malattia come la cosa da affrontare terapeuticamente come un soldato deve affrontare il nemico. Ogni malattia, ogni sistema ed ogni organo viene visto ed osservato come a se stante dagli altri (anche se, in effetti, bisogna riconoscere che ultimamente questa tendenza sta in parte diminuendo).
La nostra medicina moderna è chiaramente la Medicina dei contrari; lo scopo è di opporsi alle tendenze morbose organiche per ritornare allo stato di salute che corrisponde alla scomparsa dei sintomi. (si riscontra la febbre, si somministra un anti-piretico, si ottiene la “non-febbre” identificata con la guarigione).
Questa medicina è il derivato della seconda guerra mondiale: un soldato malato è un soldato inutilizzabile ed inutile. Non deve stare male e nel caso fosse così deve poter stare bene nel più breve tempo possibile. Per riuscire a muoversi, a spostarsi, non deve più avere la febbre o i dolori che lo rendono inabile. Questo è senz’altro un ottimo scopo ed un ottimo risultato…. ma a che prezzo?! A prezzo di tutto quell’insieme di problemi che possono derivare da una terapia effettuata con farmaci allopatici che prendono il nome di “effetti collaterali”.
È chiaro che se durante le epidemie di peste del 1600 fossero esistiti gli antibiotici non si sarebbero avute tutte quelle migliaia di morti, come poi ha smesso di accadere dopo la scoperta della penicillina. Non sono certo qui a voler criticare l’utilizzo degli antibiotici e non è mia intenzione, ma pensiamo per esempio a quante insufficienze renali irreversibili ha causato l’uso indiscriminato di antidolorifici, che da un lato è vero che ci fanno stare subito meglio, ma dall’altro ci possono far sorgere tutta una serie di malattie iatrogene di cui una volta non si sospettava nemmeno la possibilità.
Si deve cambiare livello, punto d’osservazione, prospettiva, si deve cambiare punto d’osservazione. Ci si accorgerà sicuramente di poter notare molti altri particolari che prima, per quanto si fosse osservato tutto con molta attenzione, non si fosse assolutamente notato. Questo ci consentirà non più di considerare solo la malattia ma, come dicono l’Omeopatia e la MTC, di prendere in considerazione il Malato (ciò vale per l’uomo ma anche per gli animali e tutti gli esseri viventi).
Tutto questo discorso non vuole essere una critica alla medicina ufficiale, tradizionale, universitaria, ma vuole ricordare a tutti che esistono altri livelli di conoscenza, di analisi, di controllo, di osservazione e di terapia.
L’una non esclude l’altra, il Medico deve usare tutte le sue conoscenze per curare il Malato nel modo migliore possibile al di là di tutti i pregiudizi e i retaggi che ci portiamo dietro a volte a costituire una vera e propria zavorra che ci rende “pesanti” nel pensare e nell’agire e non liberi e leggeri come, in effetti, dovremmo sempre essere.
Hahnneman ha sviluppato l’Omeopatia nel 1700 ma questo tipo di terapia, non dimentichiamoci, risale a molto tempo prima, all’India, probabilmente agli stessi tempi che hanno visto la nascita della Medicina Tradizionale Cinese e i primordi dell’Agopuntura. Anche questi tipi di medicina, definiti “energetici” tengono in considerazione il Malato come essere unico e globale, da curare nel suo insieme.
L’essere vivente (l’uomo in particolare) è posto a metà strada tra l’energia cosmica del Cielo e l’energia della Terra. L’uomo deve lasciare fluire questa energia dentro di sé, utilizzandola ma anche lasciandola andare in modo da evitare cicli energetici definiti “perversi” che lo porterebbero alla malattia.
Omeopatia e Medicina Tradizionale Cinese hanno sicuramente un origine simile e molto vicina l’una all’altra. Nel momento in cui si acquisiscono ulteriori conoscenze è nostro dovere tentare di applicarle nella nostra vita professionale in modo da “integrarle” una con le altre.
È chiaro che ai nostri tempi è impensabile avvicinarsi ad un malato solo empiricamente come poteva fare l’Omeopatia del 1700; è nostro dovere utilizzare tutti i mezzi diagnostici a nostra disposizione per effettuare una diagnosi corretta ma che deve sempre tenere in considerazione il malato come un “tutto” unico e non smembrato in parti.
Molto utile a questo proposito è la concezione del ciclo energetico della Medicina Tradizionale Cinese che ha portato alla formulazione della legge dei cinque elementi. (Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo).
L’Acqua nutre il Legno che alimenta il Fuoco, che è contenuto all’interno della Terra e che è in grado di sciogliere il Metallo, che è contenuto anch’esso all’interno della Terra per trasformarlo di nuovo in liquido cioè Acqua e quindi ricominciare il ciclo.
In Medicina Tradizionale Cinese l’Acqua corrisponde ai Reni, il Legno al Fegato, il Fuoco al Cuore, la Terra alla Milza-Pancreas (per i Cinesi organo unico), il Metallo ai Polmoni. Ogni organo (Yin) ha un viscere corrispondente (Yang) che lo pone in comunicazione con l’esterno e quindi ai Reni corrisponde la Vescica, al Fegato la Vescica biliare, al Cuore l’Intestino tenue, al Milza-Pancreas lo Stomaco, ai Polmoni il Grosso intestino.
Ognuno di questi organi o viscere fornisce energia a quello che lo segue nel ciclo energetico ed è in grado di controllare, modulandolo, quello ancora seguente.
Risulta evidente che con questa concezione ogni sistema o organo è in stretta correlazione con gli altri e che qualsiasi modificazione fisiologica o patologica che venga ad interessare un organo interesserà inesorabilmente gli altri organi in maniera più o meno marcata a seconda dei loro rapporti energetici.
La terapia che verrà impostata dovrà tenere conto di tutti questi fattori in modo da arrivare allo scopo ultimo e cioè quello di curare il Malato.

OMEOPATIA DI RISONANZA
La risonanza è un fenomeno fisico in base al quale una struttura o un sistema che entra in contatto con una vibrazione ondulatoria, pari alla frequenza di vibrazione propria del sistema, risponde con una ondulazione di uguale lunghezza d’onda ma di maggiore ampiezza.
Il dott. H. Shimmel con l’aiuto delle tecniche VRT (Vega test) teorizzò che singoli rimedi omeopatici potevano avere relazioni di risonanza con strutture organiche (organi, cellule e loro strutture, microrganismi). Inoltre potè mettere in relazione di risonanza le strutture cellulari sane con singole potenze decimali di rimedi omeopatici specifici e determinati.
L’Omeopatia di Risonanza (o Omeorisonanza) espleta la sua azione attraverso l’associazione di più rimedi che, malgrado non siano sempre conformi con la repertorizzazione classica, presentano specificità per l’organo o la funzione e la conseguente patologia da trattare in base alle loro relazioni di risonanza.
Fu necessario andare a ricercare quale fosse la componente ondulatoria determinante la risonanza.
Le principali indicazioni ci sono state fornite da H. Frohlich con i suoi studi sulla membrana cellulare e sui biofotoni.
Esiste un differente assetto elettrico tra l’interno e l’esterno della membrana cellulare: la concentrazione di ioni potassio è superiore all’interno della cellula rispetto all’esterno e questo è dovuto all’attività delle pompe ioniche presenti nella membrana.
La differenza di potenziale che si crea fra i due versanti è di circa 100 millivolt. Essendo lo spessore della membrana cellulare di circa 10-6 cm., l’intensità di campo risulta essere di 100.000 volt/cm .
Le continue modificazioni che avvengono a livello della membrana inducono singole parti della stessa a vibrare.
Frohlich ha calcolato in valori tra i 1011 e 1012 Hz. la frequenza di tale ondulazione.
I primi studi relativi ai biofotoni e alla loro azione all’interno dell’organismo sono da attribuire al biologo russo A. Gurwitsch (1926-1959). Egli osservò che se si poneva la radice di un bulbo con divisioni cellulari a stretto contatto con una radice di un altro bulbo, dopo un breve periodo anche quest’ultima radice iniziava a manifestare divisioni cellulari; la cosa però non avveniva se tra le due radici veniva frapposta una lastra di vetro che non lasciava passare i raggi UV. In base a ciò, a quel tempo, Gurwitsch formulò la teoria dell’esistenza di una radiazione citogenetica nella banda degli UV.
Nel 1955 in Italia un gruppo di fisici ricercatori riuscì a rilevare, con l’ausilio di fotomoltiplicatori, l’esistenza di una radiazione nella gamma ottica proveniente da germogli di cereali.
Le radiazioni cellulari furono sempre più studiate fino ad arrivare agli studi di F.A. Popp che ha dimostrato e confermato che:
- esiste una radiazione fotonica ultradebole che si manifesta in tutti gli organismi viventi e la sua rilevanza sembra aumentare con il grado di evoluzione degli organismi stessi
- la sua intensità è estremamente debole ma la sua coerenza è elevatissima e questa da la specificità del messaggi elettromagnetico
- le intensità massime di radiazione e le loro frequenze di emissione sono specifiche per ogni specie vivente

In base ai risultati ottenuti ed alle osservazioni fatte risulta quindi che i biofotoni non sono solamente connessi all’attività di tipo mitotico ma sono prodotti dal normale funzionamento della cellula sana e vengono a costituire un importante e velocissimo sistema informativo sia intra- sia extra-cellulare.
La radiazione fotonica prodotta dalle strutture viventi ha un’emissione sincrona e coerente. Il risonatore chiave all’interno della cellula è costituito dalla catena del DNA.
A riprova di queste affermazioni è l’esperimento di Rattermeyer e Popp con il bromuro di etidio. Questo è un colorante che si lega selettivamente alla catena del DNA, non solo ma è anche in grado di provocarne lo srotolamento in modo direttamente proporzionale alla sua concentrazione.
Se però si supera una certa concentrazione, quando la catena DNA è completamente srotolata questa comincia a riarrotolarsi nel senso opposto alla forma originaria.
Proprio in base a questo meccanismo i ricercatori osservarono che l’emissione fotonica aumentava in modo direttamente proporzionale alla concentrazione di BE ed allo srotolamento del DNA. Con l’aumento ulteriore di concentrazione di BE l’emissione fotonica iniziava a diminuire in accordo con il riarrotolamento dell’elica di DNA.
Un altro esperimento importante fu quello del Centro Ricerche Mediche dell’Università di Novosibirsk:
due palloni di vetro contenenti delle colture di fibroblasti di cui una infettata da virus, vengono unite tra di loro attraverso un diaframma di vetro, in seguito il diaframma di vetro viene sostituito da uno di quarzo che è permeabile ai fotoni. I ricercatori notarono che finchè il diaframma era costituito da vetro le due colture si comportavano in modo indipendente l’una dall’altra. Quando il diaframma venne sostituito da quello di quarzo si notò che la coltura sana iniziò a manifestare le lesioni tipiche dell’infezione virale.
Risultarono quindi due dati importanti:
- l’esperimento venne ripetuto 10.000 volte e risultò positivo nell’ 80% dei casi
- segnali patogeni mediati da radiazioni fotoniche sono penetrate attraverso il quarzo dando segni di infezione della coltura sana senza trasmissione di virus o di sue particelle.

Vennero quindi dedotte due ulteriori osservazioni:
- l’emissione di biofotoni è direttamente proporzionale al grado di salute del tessuto (i tessuti malati hanno scarsa emissione di biofotoni sia per l’alterata funzione metabolica, sia per il blocco del passaggio dei fotoni attraverso il mesenchima alterato)
- i biofotoni agiscono come sistema informativo a distanza.

Per una legge della fisica le strutture che emettono radiazione coerenti e sincrone, come il laser, mantengono gli atomi in uno stato di eccitazione tale da continuare ad emettere radiazione fotoniche coerenti nel tempo. La coerenza è l’allineamento in fase di fasci di onde con la stessa frequenza e lunghezza d’onda.
L’informazione elettromagnetica (laser) viaggia a distanza senza perdere o acquistare ulteriori informazioni durante il tragitto.

Una sospensione di sabbia marina veniva illuminata attraverso un fotometro e si poteva rilevare che l’assorbimento della luce (scelta con lunghezze d’onda simili a quelle della radiazione ultradebole) che attraversava tale sospensione era di circa il 99,9%. Se venivano posti dei germi di cetriolo vicino alla stessa sospensione si rivelava che quest’ultima tratteneva solo il 30% della radiazione fotonica e l’unica spiegazione di ciò risiede nell’eventualità che tali radiazioni possiedano un’elevata coerenza. Tutto ciò comporta che, come nel caso del laser, il trasporto di energia avviene senza molte perdite, in quanto viene annullata la possibilità di interferenze, aumenta la possibilità di identificazione e migliora la capacità di trasformazione.
Quando una base nucleotidica del DNA assorbe della luce, la rimette in seguito emettendo un fotone e ritornando nello stato attivato. A temperatura corporea però la base attivata si accoppia con la base vicina attivata anch’essa per formare una nuova unità che si chiama eccimero. Questa nuova struttura è relativamente stabile ed emetterà il fotone che collega le due basi nel momento in cui sarà indotta dal passaggio di un fotone avente energia corrispondente alla differenza di energia tra stato attivato e normale dell’eccimero.
Il DNA agisce non solo come fonte ma anche come deposito di luce coerente.
Il DNA durante la fase diurna con l’esposizione alla luce si presenta più contratto per il fatto che la formazione di eccimeri porta ad un addensamento delle molecole. La scarsità di fotoni porta invece ad un rilasciamento della catena del DNA. Queste continue oscillazioni della forma delle catene porta ad una ben determinata frequenza oscillatoria che costituisce una frequenza base fondamentale che è determinata dal proprio campo fotonico emesso.
In pratica una delle funzioni del DNA è quella di assorbire informazioni coerenti dall’ambiente esterno e di rimetterle con adeguata coerenza in seguito. Questo comporta una grande importanza nell’equilibrio organico in quanto queste informazioni fotoniche servono per mantenere i contatti tra le varie strutture del corpo formando una e vera e propria “rete” informatica che preserva l’organismo da tutti i segnali di fondo incoerenti provenienti dall’esterno (onde elettromagnetiche) e dall’interno (microrganismi, metalli pesanti, pesticidi).
I rimedi di risonanza producono una liberazione di biofotoni in quantità variabile da parte di un tessuto in relazione:
1) alla specificità del farmaco per l’organo, la struttura cellulare o il microrganismo.
2) Al grado di energia e quindi di benessere dell’organo interessato (più è funzionalmente sano, tanto maggiore sarà l’emissione fotonica

I fotoni liberati dall’effetto di risonanza si dirigono attraverso canali energetici preferenziali (canali di agopuntura??) verso aree organiche dove esiste una minore produzione di energia (focolai o campi perturbati).
Questo flusso fotonico da aree più ricche verso aree in deficit energetico produce un effetto terapeutico aspecifico che si addiziona all’effetto terapeutico specifico del farmaco di risonanza.
Una funzione dell’omeopatia di risonanza è proprio quella di stimolare la liberazione di molti fotoni da parte dei tessuti sani per poter riequilibrare lo scompenso energetico dei tessuti malati proprio come nella medicina cinese dove con l’impiego dell’agopuntura si tenta di ottenere un riequilibrio tra i distretti con molta energia e quelli con scarsa energia.

REGNO MUTANTE ACQUA
L’acqua è indispensabile alla vita, noi percepiamo l’acqua fondamentalmente in due forme: quella della pioggia e del fiume (dolce) e quella del mare (salata). Sappiamo che è la stessa, l’acqua dolce va al mare, dove diventa salata, l’acqua evapora, il sale resta, l’acqua sale in alto, ricade sotto forma di pioggia… e così via.
L’acqua è solo una, ma noi ne osserviamo due.
L’acqua segue un cammino dalla pioggia, al fiume, al mare e ogni fiume segue un cammino diverso ma arriva al mare.
Quindi l’equivalente dell’acqua sta nel cammino che questa deve percorrere fino ad arrivare al mare. È come dire che nell’esistenza di ogni individuo esiste un cammino da percorrere per giungere ad un’altra acqua differente.
Ogni ruscello ed ogni fiume seguono un cammino differente per giungere al mare, però quando contempliamo il mare notiamo che quest’acqua ha un movimento suo proprio che non è mai uguale a se stessa. Ecco un’altra differenza: non solamente è salata ma si muove per se stessa in modo imprevedibile come imprevedibile è l’onda del mare che si rompe sulla battigia.
I liquidi organici sono salini, come il mare, e si muovono come i fiumi perché qualcosa li spinge ad andare in un altro posto, poi tornano, si trasformano, si cambiano esattamente come capita all’acqua.
Da questa osservazione si deduce che l’individuo è imprevedibile, creativo, inaspettato esattamente come l’acqua del mare.
L’acqua inoltre ha la capacità di adottare qualsiasi forma senza perdere la sua caratteristica, nella stessa maniera può mescolarsi con qualsiasi cosa rimanendo pur sempre acqua: l’essenza dell’acqua è pleomorfica.
Nell’essenza dell’acqua c’è la vita, i semi senza l’acqua non possono germogliare e svilupparsi, nella stessa maniera nell’acqua c’è l’origine, il luogo della germinazione. Ciò che noi chiamiamo vita sta nell’acqua.
Il Regno mutante dell’Acqua è considerato come il depositario dello Yin supremo e profondo, elemento fondamentale da cui originano tutte le possibilità e le opzioni della vita.
Dalla quiete dell’acqua nasce l’attività ed il movimento che darà origine alla prima mutazione, cioè nell’acqua comincia l’attività del ciclo dei cinque regni mutanti.
Il concetto di mutazione implica che un regno mutante ne genera un altro, ma non solo lo genera! In realtà si trasforma in esso conservando la memoria del precedente.
In altra maniera, nell’Acqua risiedono tutte le potenzialità dell’individuo, che si andranno a espandere nel Legno, a manifestarsi nel Fuoco, a concretizzarsi nella Terra e a culminare nel Metallo, per ricominciare poi il ciclo.
Le tre energie ereditarie (Yuan Qi, Jing Qi, Zong Qi) sono localizzate nel Regno mutante dell’Acqua.
L’acqua però non ristagna nel regno mutante Acqua, ma defluisce in strutture denominate “canali” (vie energetiche,vie di luce, meridiani) con determinate stazioni che distinguono i vari momenti del corso naturale dell’acqua: il pozzo (TING), la sorgente (IONG), il ruscello (IU), il fiume (KING) e il mare (HO).
Ognuna di queste stazioni corrisponde a un regno mutante e vengono chiamate “Risonatori SHU Antichi”

Cosi su ogni via energetica (meridiano) avremo un risonatore che avrà caratteristica di pozzo, sorgente, ruscello, fiume e mare.

Organi
Pozzo regno mutante Legno Fegato
Sorgente regno mutante Fuoco Cuore
Ruscello regno mutante Terra Milza-Pancreas
Fiume regno mutante Metallo Polmone
Mare regno mutante Acqua Rene

Visceri
Pozzo regno mutante Metallo Grosso Intestino
Sorgente regno mutante Acqua Vescica
Ruscello regno mutante Legno Vescica Biliare
Fiume regno mutante Fuoco Intestino Tenue
Mare regno mutante Terra Stomaco

Perché il ciclo dell’acqua negli organi inizia dal legno?
La tradizione riporta che gli Organi Yin sono come un “tesoro” nel senso che portano al loro interno l’essenza e la conservano; i Visceri Yang sono come officine perché la loro funzione è quella di trasformare e trasportare il Qi e non conservarla come gli organi.
Le piante e gli alberi che rappresentano il Regno mutante Legno sono il magazzino più profondo dell’acqua. Nella Terra l’acqua è dispersa, nel Legno viene conservata al suo interno, nel più profondo.
I primi esseri viventi creati furono le piante, nelle zone desertiche del pianeta l’uomo trova e ottiene l’acqua dalle oasi, dove per l’appunto ci sono piante. Chi conserva come un organo il tesoro dell’acqua in questo mondo manifesto è il Legno. Per tutto questo la prima manifestazione dell’acqua degli organi inizia nel regno mutante del Legno e perciò il Pozzo corrisponde al regno mutante Legno nelle vie energetiche degli organi.


Per quanto riguarda i Visceri, il Pozzo corrisponde al regno mutante Metallo.
Se scendiamo in un pozzo osserviamo che le pareti sono umide però non c’è acqua, se continuiamo a scendere si arriva ad un momento in cui il terreno cambia ed appare uno strato di pietra ed è da lì che inizia a sgorgare l’acqua.
L’acqua, per la MTC, nasce dal “lavoro” delle pietre, dalla trasformazione dei minerali che genericamente corrispondono al regno mutante metallo.
Quando troviamo una fonte d’acqua vediamo che quest’acqua nasce sempre dalle pietre. Per questo motivo gli “operai”, i Visceri (quelli cioè che elaborano qualcosa affinchè un altro le immagazzini) iniziano il loro ciclo nel Metallo.

FUNZIONI DEL RENE
1) Conserva l’energia vitale e sua distribuzione in tutti i distretti del corpo
Tramite i processi della respirazione, della digestione, della alimentazione, ogni organo, per il tramite del sangue riceve un quantum di energia. In quanto organo tramite la sua elaborazione trasforma questa energia in essenza anzi la quintessenza che è la parti più purificata dell’energia iniziale.
Quando uno o più di questi organi ha accumulato ed immagazzinato più energia di quanto necessita questa energia va a raccogliersi a livello del Rene.
Il Rene raccoglie tutti gli eccessi di energia di ogni altro organo e la tiene come in deposito per supplire i possibili deficit energetici di altri organi.
Il problemi nascono quando il Rene manifesta una diminuizione dell’energia vitale acquisita immagazzinata, quindi di fronte a un deficit di un qualunque organo, inizia a somministrargli energia anche a costo, però, della sua energia propria: l’energia dell’Acqua.
Questa energia può rimpiazzarsi solo parzialmente, in parte si recupera attraverso l’armonia e le connessioni con gli altri organi ed in parte per il fatto che si adatta alle condizioni contingenti, ma comunque non verrà mai recuperata nella sua totalità.
Per questo motivo l’Acqua quasi mai tende ad essere in pienezza, ma sempre tende a essere in vuoto.
Quando l’energia è debole anche la salute sarà debole per il fatto che la maggioranza degli organi non sa più dove andare a recuperare l’energia che necessita loro.
Quando finisce completamente l’energia del Rene anche la vita termina.

2) Immagazina l’energia congenita
questa è composta dall’essenza che si trae dalle energie ereditarie sommata all’essenza propria dell’Acqua.
L’essenza propria del Rene ha varie funzioni:
· una per la riproduzione
· una per la crescita
· una per lo sviluppo

lo sviluppo e la maturazione degli organi sessuali dipendono quasi esclusivamente dall’energia del Rene.
Quando l’energia del Rene è debole la crescita e lo sviluppo del giovane è deficitario soprattutto per quanto riguarda la crescita e lo sviluppo delle parti che più direttamente dipendono dall’Acqua come l’encefalo, tutto il sistema nervoso, le ossa e la funzione uditiva.
Se questa energia diminuisce si avrà sterilità, crescita e sviluppo lento, sviluppo insufficiente o invecchiamento prematuro.

3) Genera le ossa, il midollo e nutre l’encefalo
La MTC e la medicina occidentale chiamano midollo tutte le strutture contenute in un guscio come il midollo osseo.
Lo stato delle ossa dipende dallo stato dell’energia del rene. Se questo ha una forte energia le ossa avranno uno sviluppo adeguato e saranno in salute.
Se, al contrario, la sua energia è debole lo sviluppo delle ossa sarà inadeguato, si avranno problemi ed alterazioni del loro metabolismo e della forma.
Tutti i problemi relativi alle ossa sono sempre problemi della sfera dell’Acqua.
Anche i denti sono compresi nel concetto di ossa secondo la MTC e quindi la dentizione è sotto il controllo della sfera dell’acqua e dell’energia del Rene.
Si dice che il Rene genera il midollo e nutre l’encefalo.
L’encefalo è quello che si chiama “il mare del midollo” è una proiezione dell’energia del Rene; inoltre se osserviamo la forma vediamo che è diviso in due emisferi allo stesso modo che l’encefalo con funzioni molto ben definite.
Anche lo sviluppo e il nutrimento in modo adeguato del cervello dipendono fondamentalmente dall’energia del Rene

4) Il Rene controlla l’udito e si riflette nell’orecchio come suo collegamento esterno
Non a caso l’orecchio dell’uomo assomiglia nella forma al rene.
Monitorando lo stato generale dell’udito si può capire come è il livello di energia generale del Rene.
Se facciamo caso, quando un soggetto invecchia, diminuisce anche di conseguenza la sua energia dell’Acqua e di conseguenza sente sempre meno, i denti cadono ed iniziano i problemi ossei.

5) Controlla la regione lombare (la casa dei reni)
Quando l’energia del Rene è deficitaria uno dei primi sintomi sono i dolori al livello della colonna lombare.

6) Controlla la raccolta del Qi ricevendo l’energia dell’aria.
Per poter impiegare il Qi puro dell’aria principalmente Polmoni e Reni lavorano in sinergia.
In particolare i Polmoni hanno un’azione discendente sul Qi e lo dirigono verso i Reni.
I Reni rispondono trattenendo il Qi in basso. Se questi sono deboli e non riescono a trattenere il Qi, questo si “ribella” verso l’alto creando congestione toracica con conseguente dispnea e asma. (questa è una delle cause più frequenti di asma cronica).
La respirazione consta di tre fasi:
- l’inspirazione (che dipende dal Rene e dal Fegato)
- l’espirazione (che dipende dal Cuore e dal Polmone)
- le pause tra un atto e l’altro (ritmate dalla Milza-Pancreas)

Tutto ciò ha anche un altro significato, quando si respira il diaframma si abbassa, questo movimento diaframmatico realizza una sorta di massaggio degli organi e dei visceri della cavità addominale e fa si che da essi esca l’energia da loro accumulata e vada a depositarsi nel Rene.
In seguito, quando il diaframma si solleva permette che l’energia possa circolare e possa ritornare agli organi che la necessitano.

7) Controlla l’acqua e i liquidi organici
ciò avviene per tre motivi:
- la sua funzione di filtro
- il Rene come parte del regno mutante acqua ha uno stretto collegamento con il Fuoco. Sono i due estremi dello stesso asse e nel controllo dell’acqua e dei liquidi organici l’Acqua e il Fuoco hanno fondamentale importanza e soprattutto ha importanza il loro equilibrio.
- L’Acqua fa parte integrante dello Jiao inferiore (Riscaldatore inferiore) che ha una relazione molto stretta con i liquidi organici.

I Reni sono come un cancello che si apre e si chiude per controllare il flusso di liquidi nel Riscaldatore inferiore. In condizione fisiologiche di normalità esiste un corretto equilibrio tra lo Yin di Rene e lo Yang di Rene che risulta dalla giusta regolazione dell’apertura e chiusura del cancello.
Se vi è disequilibrio il cancello potrà rimanere troppo aperto (vuoto dello Yang di Rene)

8) Nutre i capelli
I capelli ed i peli della testa dipendono dall’energia del Rene.
Tutto il resto dei peli del corpo dipendono dall’energia del Metallo.

Quando c’è molta fatica intellettuale e molta responsabilità spesso (a livello umano) i capelli si debilitano ed iniziano a cadere.

9) Forma il sangue
nella formazione e nella dinamica del sangue intervengono tutti gli organi e tutti i regni mutanti:
- il Triplo riscaldatore (SanJiao) induce la sua formazione
- il Rene la sua forma
- il Fegato lo immagazzina
- Il Cuore lo controlla e lo comanda
- Lo Xin Bao lo purifica
- Il Milza-Pancreas lo distribuisce
- Il Polmone lo muove

Il compito del Rene è comunque quello di formarlo a livello del midollo osseo

10) Ha la funzione di stimolare la memoria, di ricordare e concentrare l’attenzione
Il Rene ha questa funzione per via della sua relazione con il cervello. Tutto quello che è il risultato del lavoro mentale e intellettuale ha relazione con l’energia del Rene

11) Le condizioni del Rene determinano la abilità e la capacità a sopportare la fatica

12) Ha relazione interno-esterno con la vescica
Il Rene è il vettore Yin del Regno Mutante Acqua e la vescica ne è il vettore Yang.

13) Forma un canale unitario con il Cuore (Chao Yin)
La relazione più importante che stabilisce l’Acqua è sicuramente quella con il Fuoco. Questa interrelazione e questo equilibrio tra Acqua e Fuoco è veramente ciò che mantiene la vita.

14) Il Rene è un organo pari
Nell’organismo esistono solo due organi pari, i Polmoni e i Reni
I reni sono identici ed in essi risiede la parte fondamentale del soggetto.
- la funzione di filtrazione di entrambe i reni rappresenta la radice Yin, strutturale dell’organismo
- la radice Yang è depositaria delle energie ereditarie (che derivano dalle energie celesti) rappresentate dalle ghiandole surrenali

PERCORSO DEL MERIDIANO RENE
Energeticamente inizia dall’estremità del 4° dito della zampa posteriore ma il punto 1 di Rene si trova tra terzo medio e terzo distale della faccia posteriore del metatarso. Raggiunge una doccia sotto e davanti il malleolo interno arriva sopra il calcaneo, ridiscende sul bordo supero-interno del calcaneo, passa sotto il malleolo interno, segue il bordo della tibia fino all’estremità interna della piega del ginocchio, sale lungo la faccia postero-interna della coscia, giunge al perineo, segue la colonna vertebrale, penetra prima nei reni e poi nella vescica.
Un vaso parte dai reni e va direttamente al fegato, attraversa il diaframma, arriva al collo e termina alla radice della lingua.
Un vaso parte dai polmoni, si lega al cuore, si unisce al vaso del Ministro del Cuore sul torace al punto 17 VC.
Il meridiano del Rene è in rapporto con:
- il vaso principale della Vescica (seguendo il sistema “Inn-Yang”)
- il vaso principale del Cuore (seguendo il sistema unitario di “Chao Inn” Reni-> Cuore)
- il vaso principale del Ministro del Cuore (seguendo il sistema “articolare” secondo l’orario Reni -> Ministro del Cuore h. 19)
- il tragitto addominale e toracico dei reni sono interni ed hanno rapporti con reni, vescica, fegato, polmoni, cuore, ministro del cuore.

VESCICA
In essa si ritrova l’opzione dell’eliminazione dell’ultimo residuo dell’acqua.
È l’acqua che lo Stomaco non ha saputo utilizzare, che la Milza non ha saputo distribuire, che non ha saputo bruciare il Triplo Riscaldatore (Sanjiao), che non ha saputo conservare il Rene, che non ha saputo assorbire l’Intestino Tenue, ecc. Questa è l’acqua che elimina la vescica.
È curiosamente l’operaio più umile, quello che raccoglie il prodotto più prezioso che il resto delle strutture organiche non sono riuscite a ritenere.
La sua umiltà permette la grandezza degli altri, anche la sua posizione a livello del corpo è l’ultima dopo tutti gli altri.
“L’Imperatore deve sempre ricordarsi che deve la sua grandezza all’umiltà del suo ultimo servo”
Embriologicamente ha contatto con il cordone ombelicale (uraco) nella stessa maniera come fa l’Intestino Tenue non a caso formano insieme il canale unitario Tae Yang come se volessero ricordarci che embriologicamente erano uniti.
Dopo la nascita continua il contatto con l’ombelico attraverso l’uraco o legamento ombelicale medio.
Se il Rene era il posto della calma assoluta, della profonda oscurità che conservava al suo interno la creatività celeste, la Vescica, radice Yang dell’acqua rappresenta l’espansione della creatività celeste.
Questo viscere ha una particolarità che non hanno gli altri, il suo canale è costituito da tre linee:
- una linea interna dei punti HUATO JIA JI che lavorano sull’energia ancestrale ed ereditaria di tutti gli organi e i visceri
- una linea mediana dei punti SHU che armonizzano la funzione dell’organo e del viscere
- una linea esterna dei punti SHEN che raccolgono l’attività psichica degli organi

la Vescica costituisce così un microsistema che esercita un controllo sopra il fisico, lo psichismo e sull’energia ancestrale di tutti gli organi e i visceri.
È un microcosmo di luce (energia) in movimento, che come l’ultimo servo pieno d’umiltà raccoglie tutti i rifiuti, la goccia ultima dell’essenza.
Si costituisce così un riassunto finale che comprende in se stessa l’essenza di tutti quelli che li hanno preceduti. Per questo questo viscere è situato nel posto più umile, l’ultimo, però il suo canale raccoglie la totalità della sua struttura e raccoglie tutte le informazioni intere e precise da tutti l’organismo.
La vescica contiene tutte le informazioni della totalità per questo la conoscenza e lo studio delle interrelazioni dell’energia del canale della Vescica offrono possibilità terapeutiche indefinite.
Sulla schiena dell’individuo sono riassunte tutte le attività di tutti gli organi e i visceri formando un sistema complesso e completo

FISIOLOGIA E FISIOPATOLOGIA DELL’ACQUA
L’Acqua è l’origine, l’essenza basilare per il mantenimento della vita.
Quando il vettore Acqua-Fuoco è in equilibrio permette a tutti gli altri organi di essere in equilibrio.
Dall’Acqua, dall’energia dei Reni emergono i canali straordinari Dumai, Renmai e Chongmai.
L’Acqua praticamente mai può essere in pienezza anche perché nella seconda metà della vita comincia ad entrare lentamente in vuoto.
I sintomi della debolezza dell’Acqua sono:
- dolori lombari
- dolori articolari
- stanchezza
- debolezza dell’udito
- debolezza dei denti
- caduta e incanutimento dei capelli
- problemi urinari
- nicturia
- sensazione di freddo (posizionarsi vicino al termosifone)
- nausea
- vertigini
- ronzii alle orecchie

Quando l’Acqua si debilita diminuisce lo Yin dell’organismo e si produce un aumento dello Yang
Il Fuoco prende il sopravvento e aumenta dando origine alla seguente sintomatologia:
- sete
- oliguria
- tachicardia
- ipertensione arteriosa
- insonnia
- nausee
- inquietudine
- agitazione
- euforia
- dolori cervicali
- lingua rossa e secca
- polso superficiale ampio e rapido

Quando l’Acqua è debole non crea sufficiente Legno poiché l’Yin dell’acqua non nutre a sufficienza lo Yang del Legno e questo all’inizio tende a scappare (soprattutto verso l’alto) momentaneamente dando origine ai seguenti sintomi:
- dolori di testa
- ronzii alle orecchie
- nausee
- bocca amara
- crampi e spasmi muscolari

Per il fatto che l’Acqua continua a restare debole la forza dell’Umidità deprime sempre di più la forza del Regno Mutante Acqua e può esercitare un controllo eccessivo sopra di lui dando origine ai seguenti sintomi:
- pesantezza degli arti
- dolori sordi degli arti
- per l’insuccesso della regolazione della circolazione dei liquidi si forma una stasi con comparsa di edemi
- gonfiore degli arti
- a livello psichico si forma uno stato depressivo che ha come principale caratteristica la paura.

Per compensare questa debolezza di Acqua il Metallo entra in iperreattività dando origine ai seguenti sintomi:
- aumento della frequenza respiratoria
- tosse secca
- cute secca
- diarrea
- sudorazione abbondante

d’altronde quando il Metallo è debole e non apporta sufficiente energia all’Acqua, non si crea acqua sufficiente dando origine ad una devitalizzazione di tutte le funzioni globali dell’individuo portando quindi a:
- astenia
- apatia
- tristezza
- dimagramento

non bisogna dimenticare che le deficienze prolungate del Metallo (come nel caso tipico della Tubercolosi) menomano fortemente tutte le funzioni dell’organismo per le sue ripercussioni sull’acqua.
Infine, quando il Legno sta da troppo tempo in pienezza (per qualsiasi causa) si ritorce contro l’Acqua paralizzando la sua attività con la comparsa di:
- nausee
- agitazione
- mal di testa
- nicturia
- oliguria
- diminuizione della sensibilità uditiva
- paura


Dott. Carlo Giulianelli - Medico veterinario

I CHINONI DI KOCK IN MEDICINA VETERINARIA

La terapia delle patologie collocate a destra della divisione biologica della Tavola dell’Omotossicologia richiede sicuramente un ragionamento più complesso da parte del medico.
In queste fasi la tendenza dell’organismo all’aggravamento e all’approfondimento della patologia per via degli accumuli di tossine nei vari distretti organici è la causa primaria dell’impregnazione dei tessuti, della loro degenerazione fino all’evoluzione neoplasmatica.
A livello biochimico il danno si rileva soprattutto al “sistema Ciclo di Krebs - Catena respiratoria - Fosforilazione ossidativa”
con formazione di composti tra tossine (per esempio aminogruppi liberi) e gruppi carbonilici che portano al blocco metabolico ed all’accumulo di neo-composti che potrebbero essere all’origine di formazioni neoplastiche.
La somministrazione di chinoni diluiti ed omeopatizzati alla D6 è in grado di dare una microstimolazione sufficiente a indurre lo sblocco delle reazioni biochimiche e la liberazione delle tossine “polimerizzate” nei tessuti.
Possono essere somministrate diverse sostanze ad azione deidrogenante come l’ubichinone, il parabenzochinone, l’antrachinone, il trichinoil, o composti carbonilici come il gliossale o il metilgliossale.
I chinoni costituiscono nel loro insieme i cosiddetti “Rimedi di fase” della sesta fase della Tavola dell’Omotossicologia e cioè della fase neoplasmatica.
Sono sicuramente da utilizzare se il paziente, per la sua patologia, si trova collocato in questa fase, ma possono esplicare un ottimo effetto di prevenzione se somministrati a soggetti con patologie collocabili in fasi precedenti ma con evoluzioni tendenti al peggioramento.
Sono da utilizzare inoltre in tutti i casi difficili dove gli altri rimedi, anche se ben scelti, non funzionano.
Il dosaggio deve essere oculato, magari iniziando con mezza fiala due volte alla settimana (in certi casi anche meno) per poi lentamente aumentare. Per la mia esperienza l’effetto migliore si ottiene usandoli in maniera alternata e prediligendo la diluizione D6 (Chinoni di Kock)
Per il loro potente stimolo alla depurazione tossinica i Chinoni devono sempre essere accompagnati nel loro utilizzo ad una terapia di drenaggio in grado di attivare gli emuntori più indicati. (ULTIMA RATIO, INFI-MYOSOTIS, LOWE KOMPLEX 6,7,12, DERIVATIO H, CEFALYMPHAT)
E’interessante notare che il paziente “chinonico” è un soggetto che va alla ricerca dei tossici che hanno causato il suo stato patologico.

ANTRACHINONE
Derivato dall’ossidazione dell’antracene e contenuto nelle piante ad effetto lassativo (Senna, Rheum palmatum).
Rimedio del soggetto intossicato soprattutto dal punto di vista alimentare con problemi che si rilevano ovviamente a livello gastroenterico con episodi ricorrenti di diarrea dovuta a irritazione e distruzione della mucosa intestinale.
E’ presente ipersensibilità dal punto di vista immunitario con iperfunzione tiroidea (soggetto simpaticotonico).

BENZOCHINONE
Chimicamente ha struttura simile al tocoferolo ed è il risultato del metabolismo intermedio nei tessuti degenerati.
Il Benzochinone ha una tale capacità nell’attrarre l’ossigeno che risulta bloccata ogni ossidazione nella catena respiratoria cellulare. E’ da utilizzare nei soggetti che presentano patologie progressive gravi dovute ad intossicazioni croniche soprattutto di tipo ambientale. Per esempio animali che vivono in officine meccaniche o carrozzerie per cui sono a contatto costante con oli minerali, idrocarburi, solventi, vernici, ecc...
Possono manifestare problemi a carico dell’apparato respiratorio soprattutto di tipo dispnoico oppure a livello del sistema nervoso con anomalie di comportamento, ipersensibilità ed iper-reattività agli stimoli.
Dal punto di vista immunitario è un soggetto in iper-attività ed in ipo-funzione paratiroidea (molti soggetti presentano problemi del metabolismo calcio-fosforo).

PARABENZOCHINONE
Deriva dall’ossidazione dell’Idrochinone (incolore) che diventa Parabenzochinone (brunastro). [reazione tipica del liquido di sviluppo radiografico]. E’ in grado di causare necrosi tissutali per contatto prolungato.
Rimedio del soggetto in stato di iperossidazione organica con tendenza alla degenerazione tissutale.
Da utilizzare in tutti i problemi proteici , nel loro dismetabolismo, nelle insufficienze epatiche e renali.
E’ presente una insufficienza immunitaria legata ad uno squilibrio surrenalico con scarsa resistenza agli stress di vario genere che portano il soggetto ad un invecchiamento precoce.
Il suo uso dovrebbe essere costante in tutte le malattie virali gravi che si ripercuotono sulla totalità dell’organismo (leucemia felina, peritonite infettiva, ecc...)
Una somministrazione agisce per parecchio tempo fino a sei o addirittura dieci settimane

CHINIDRONE
Molecola chimica intermedia che si forma nel passaggio di trasformazione dall’idrochinone al parabenzochinone. Agisce da vettore di carbonili, ma nel caso di aggregati cellulari alterati metabolicamente dall’impregnazione tossinica, i carbonili possono rimanere accoppiati al chinidrone senza arrivare alle cellule che ne hanno bisogno per le ossidazioni.
Rimedio delle intossicazioni iatrogene conseguenti soprattutto ad abuso di terapie antibiotiche o a soppressioni con farmaci antinfiammatori o antipiretici.
Rimedio dello stato di carente ossidazione cellulare con conseguente ridotto potere detossicante cellulare.

IDROCHINONE
Non è un chinone essendo una forma ridotta, intermedio della fosforilazione ossidativa.
Rimedio dei soggetti giovani ed ipersensibili ai cambiamenti di temperatura; manifestano un deficit timico, carenze vitaminiche del gruppo B, che possono condizionare problemi al sistema nervoso periferico. E’ presente un’iperfunzione tiroidea.

NAFTOCHINONE (contenuto p.es. in Juglans regia, Drosera)
Deriva dall’ossidazione della naftalina come tutte le vitamine K.
Ha un effetto distruttivo soprattutto sulla mucosa intestinale impedendo l’assorbimento degli oligoelementi, che vengono eliminati come composti insolubili, ed il riassorbimento degli acidi biliari a livello del grosso intestino.
Soggetto apatico, anoressico, vagotonico, ipotiroideo con patologie di tipo degenerativo a livello gastroenterico con difficoltà di assimilazione. Ha azione specifica sul sistema linfatico del apparato respiratorio e digerente (placche del Peyer)
(rimedio da utilizzare nella Parvovirosi felina o canina)

UBICHINONE O COENZIMA Q
Sostanza molto diffusa in natura, da cui il suffisso ubi-.(siero di sangue, urina, uova, fegato, piante come la viola tricolor)
Presente soprattutto a livello mitondriale dove costituisce elemento essenziale della catena respiratoria. (Funge da trasportatore aggiuntivo che lega le flavoproteine al Citocromo B, esso si trova in forma chinonica in condizioni aerobiche ed in forma chinolica in condizioni anaerobiche. E’ un costituente dei lipidi mitocondriali ed è presente in eccesso stechiometrico; chimicamente è simile alla Vitamina K, la Vitamina E ed ai Plastochinoni presenti nei cloroplasti.
Rappresenta il rimedio principale di stimolo e di sblocco della fosforilazione ossidativa.
Il soggetto è vagotonico, pletorico, ipoergico dal punto di vista immunitario. E’ presente uno squilibrio ipotalamico che influenza tutto il sistema neuroendocrino.
Ha azione soprattutto a livello cutaneo nelle degenerazioni o nelle affezioni purulente croniche come le piodermiti.
Ha anche azione specifica a livello della rodopsina e nella amaurosi iniziale.

GLIOSSALE E METIL-GLIOSSALE ( CARBONYLGRUPPEN SSR)
Sostanze chimiche carcinogenetiche che diluite e dinamizzate divengono farmaci della reattività organica bloccata a causa di vari motivi come problemi iatrogeni conseguenti a somministrazioni di farmaci allopatici, intossicazioni croniche, malattie virali gravi in grado di determinare sintesi proteiche cellulari anomale con ripercussioni gravi sulla globalità dell’organismo.
Sono soggetti in fase degenerativa preneoplastica o neoplastica che non reagiscono ai comuni rimedi omeopatici.
Da utilizzare nei disturbi del metabolismo lipidico con ipercolesterolemia ipertrigliceridemia


ACIDO RODIZONICO
È un ibrido tra Parabenzochinone e il Trychinoyl.
E’ da utilizzare in tutti i disturbi del metabolismo glucidico, nel dismetabolismo
pancreatico e post-radioterapico
E’ l’unica sostanza in grado di eliminare lo stronzio 90 dal tessuto osseo

La mia esperienza dell’utilizzo dei chinoni riguarda soprattutto le affezioni dei piccoli animali con particolare riguardo per le
malattie infettive dei felini:
Parvovirosi (felina e canina nelle prime fasi di malattia)
· Parabenzochinone D6 ½ fiala ogni due giorni per via endovenosa.
· Naftochinone D12,30,200 ½ fiala due volte al giorno per via endovenosa.
· Catalizzatori del ciclo di Krebs somministrati a due a due, due volte al giorno per via endovenosa.
Oltre ai rimedi “classici” consistenti in: Lachesis, Phosphorus, Arsenicum album, Veratrum album.
Peritonite infettiva Positiva al Test ma asintomatica:
· Ac. Rodizonico Comp. ½ alternato ogni 4 giorni con Carbonylgruppen comp. SSR ½ per via endovenosa per 30 gg.
· Interferone D15,30,200 1 fiala ogni 4 giorni.
continuare con la stessa posologia per altri 30 giorni ma per os.
Oppure:
· ac. Rodizonico Comp. 0.5 ml alternato ogni due giorni con
Carbonylgruppen Comp. SSR 0.5 ml per bocca per 30 gg
· Interferone D15,30,200 1 fiala ogni 4 giorni per via intramuscolare; continuare per altri 30 giorni ma alternando le fiale per os ogni 4 gg.

Peritonite infettiva positiva al Test e sintomatica (uveite
anteriore bilaterale):
· Ac. Rodizonico Comp. 0.5 ml alternato ogni 2 giorni con Carbonylgruppen comp. SSR 0.5 ml.
· Interferone D15,30,200 1 fiala ogni 2 giorni per via endovenosa per 30 gg
· Infi-Secale ½ fiala due volte al giorno.

Leucemia felina
· Idrochinone D12,30,200 alternato ogni due giorni con Interferone D15, 30, 200 per via intramuscolare.
· Parabenzochinone D6 1 fiala ogni due giorni per via endovenosa.
· Carbonylgruppen Comp. SSR ½ fiala per via endovenosa alternata ogni tre giorni con Ac. Rodizonico Comp ½ fiala.

Dott. Carlo Giulianelli
Medico veterinario
Torino

20 febbraio 2006

STATI D’ANIMO E PATOLOGIE D‘ORGANO

(Relazione tenuta il 10/ottobre/2005 a Cremona SCIVAC-SIMVENCO)

Le emozioni sono un evento naturale dell’esistenza e nessuno, essere umano o no, sfugge alla regola di provare costantemente durante ogni giornata paura, preoccupazione, collera, tristezza…
Le emozioni possono diventare causa di malattia solo quando sono particolarmente intense e soprattutto quando si prolungano molto nel tempo ed in particolare quando non sono manifestate o risolte.
A chiunque può succedere per esempio di essere in collera ma se questo stato d’animo nei confronti di un altro individuo perdura per parecchio tempo può sicuramente diventare causa di malattia del comparto epato-biliare.
La Medicina Tradizionale Cinese prende in considerazione le emozioni non solo come causa di malattia ma anche come sintomo: uno stato di paura ed ansia che permane per molto tempo in particolari situazioni può causare un vuoto energetico di Rene e d’altro canto se il Rene va in vuoto (per esempio una cagna con gravidanze ravvicinate per molte volte) può originare uno stato cronico di paura ed ansia.
In pratica è importante distinguere questi casi per riuscire a curare il paziente soprattutto nei problemi cronici ed in particolar modo per la prevenzione di problemi organici futuri.

In MTC vengono descritte sette emozioni:
- collera
- gioia
- preoccupazione
- rimuginazione
- tristezza
- paura
- shock

La Collera fa salire il Qi verso l’alto e colpisce il Fegato
La Gioia rallenta il Qi e colpisce il Cuore
La Preoccupazione e il Rimuginare annodano il Qi e colpiscono Milza/Pancrea
La Preoccupazione e la Tristezza dissolvono il Qi e colpiscono i Polmoni
La Paura fa scendere il Qi verso il basso e colpisce i Reni
Lo Shock disperde il Qi e colpisce “l’asse della vita” e cioè Rene/Cuore

COLLERA
Il termine deve essere interpretato in senso lato e può comprendere parecchi altri stati emozionali come la rabbia repressa, l’irritabilità, la frustrazione, l’animosità, l’amarezza.

GIOIA
Ovviamente il termine gioia deve essere interpretato in senso generico e chiaramente si deve intendere come eccessiva eccitazione che può danneggiare il Cuore. La “gioia” diventa causa di malattia quando è eccessiva soprattutto nei soggetti che vivono in continua eccitazione mentale.

TRISTEZZA
I Polmoni governano il Qi e la tristezza esaurisce il Qi e quindi indebolisce i Polmoni. Questo stato si manifesta con dispnea astenia e depressione.

RIMUGINAZIONE
Il pensare eccessivamente ed in modo ossessivo indebolisce la Milza-Pancreas con astenia, inappetenza.
Questa manifestazione di isolarsi a “rimuginare” è tipica di parecchi gatti che vivono in ambiente stressante magari costretti a convivere in numero elevato nello stesso ambiente.

PREOCCUPAZIONE
La preoccupazione colpisce sia il Milza-Pancreas sia i Polmoni.
Soprattutto quando il soggetto è costretto a mangiare in fretta e con fare circospetto per paura che qualcun altro gli sottragga il cibo, evento piuttosto comune nei gattili o nei canili.
I sintomi sono simili a quelli della rimuginazione ma se è coinvolto anche il Polmone potremo notare ansia, dispnea, asma e sintomi da costrizione.

PAURA
La paura toglie Qi al Rene che si trova con una drastica diminuzione di energia.
Soprattutto nei soggetti giovani la paura o l’insicurezza derivante dall’ambiente di vita porta facilmente all’enuresi notturna.

SHOCK
Lo shock disperde il Qi e colpisce il Cuore e i Reni.
Per quanto riguarda il Cuore può causare palpitazioni, tachicardia, dispnea, insonnia.
A livello renale può causare astenia, vertigini e grande spossatezza.

LE SINDROMI DEI VISCERI
VESCICA BILIARE
Come dal punto di vista fisico accumula e distribuisce la bile (che è un prodotto raffinato originato dal lavorio continuo delle cellule epatiche) riversandola poi nell’intestino tenue, dal punto di vista mentale psicologico accumula il frutto del pensiero e del ragionamento.
Fisicamente attiva la funzione della digestione dei cibi e quindi della loro assimilazione, psicologicamente porta ad avere il coraggio di prendere le decisioni essenziali e fondamentali dando coraggio e l’iniziativa nel fare le azioni importanti per portare al fluire normale e armonioso della vita.
Controlla quindi lo spirito d’iniziativa, il senso di guida, il coraggio di prendere le decisioni e di attuare cambiamenti importanti e radicali.
La sua patologia porta a timidezza e insicurezza fino a giungere alla ritrosia e alla codardia. La prima avversità scoraggia subito il soggetto che spesso non è più in grado di ripetere il tentativo.
È anche possibile che si manifesti la situazione opposta con una supervalutazione di sé con una sorta di sindrome di invincibilità.

INTESTINO TENUE
Dovendo accogliere il cibo, proveniente dallo stomaco, ha il compito di separare ulteriormente il puro dall’impuro. Dal punto di vista mentale e psicologico è deputato alla capacità di discernere cioè di essere in grado di distinguere con chiarezza tutti gli elementi rilevanti necessari in modo da giungere a prendere una decisione il più corretta possibile e distinguere le cose giuste da quelle errate.
Un suo disequilibrio porta alla “confusione mentale” al non essere in grado di prendere decisioni anche le più banali e porta ad affidarsi spesso agli altri sia per le cose importanti, sia, soprattutto, per quelle banali dipendendo spesso dal giudizio e dalle influenze degli altri. Le sue scelte portano quasi sempre a problemi e spesso sono sbagliate.
Ciò fa di questo soggetto un individuo “gregario”, che non potrà mai essere dominante e che vivrà sempre all’ombra di qualcun altro.
La patologia fisica conseguente a questo stato d’animo è malassorbimento, diarrea, nausea, vomito.

STOMACO
Dal punto di vista psichico presiede alla scelta delle emozioni (le amministra, le raccoglie, e le distribuisce).
L’aspetto mentale della patologia dello Stomaco porta alla perdita del “centramento” cioè dell’equilibrio psichico, alla chiusura agli altri e alla comunicazione con loro, al desiderio di isolarsi per restare da soli.
L’isolamento può portare, nell’uomo, ad un comportamento maniacale come parlare da soli, ridere, cantare, denudarsi o assumere atteggiamenti violenti contro le cose o anche contro se stessi (ulcera gastrica); nell’animale porta ad agitazione, all’avventarsi contro le cose o le suppellettili con forti vocalizzazioni.
La patologia denota il rifiuto degli altri, la non disponibilità all’accoglienza, all’ospitalità con grossi problemi di comunicabilità e interazione con gli altri.
Il rimanere da soli con i propri pensieri a cercare di “digerirli” spesso senza esito porta ad assumere un atteggiamento “ringhioso”.

GROSSO INTESTINO
La sua funzione ultima è quella di fare un’ulteriore scelta per decidere quali sostanze vanno ancora trattenute e quali vanno decisamente eliminate dal corpo.
Dal punto di vista psicologico corrisponde soprattutto ad “assimilare” in profondità la vera essenza della vita, alla memoria, alle cose importanti, agli affetti famigliari, all’amicizia profonda, alle relazioni strette tra soggetti di uno stesso gruppo convivente.
Una sua disfunzione porta a perdersi il gusto delle cose, a non vivere mai bene le situazioni e a non capirle mai a fondo. Il soggetto si sente sempre fuori posto al momento o nel luogo sbagliato.
Il Grosso Intestino è la sede che manifesta fortemente patologia in seguito a vessazioni psicologiche continue che portano al doversi adattare a una situazione assolutamente non congeniale. (colite cronica, colite spastica, colite ulcerativa….. tumore al colon)
Amicizia profonda tradita, amore tradito, situazioni che non si riescono a comprendere e a cui non ci si riesce ad adattare e a capire a fondo.

VESCICA
La vescica accumula i liquidi e li espelle secondo un ritmo che potremmo definire “suo”: li trattiene finchè non “decide” di liberarsene.
Questa caratteristica fa si che il soggetto sia in grado di decidere sulle cose materiali e pratiche di tutti i giorni. Di accumulare o “spendere”.
Un suo disequilibrio porta ad una indecisione continua per paura di “qualcosa” che potrebbe accadere.
Questa tendenza ad accumulare porta, a livello mentale, allo stesso desiderio e, patologicamente, in modo eccessivo alla cupidigia (accumulare in modo eccessivo beni materiali) oppure ad accumulare sensazioni (rancore serbato o gelosia) che si protraggono nel tempo e condizionano la vita di relazione.

LE SINDROMI DEGLI ORGANI
FEGATO
Una funzione del Fegato è quella di favorire il libero fluire del Qi e questo ha un’influenza profonda sullo stato emozionale.
Se il Qi non fluisce liberamente si manifestano frustrazione, depressione o collera repressa.
Reciprocamente una funzione compromessa del Fegato può dare luogo a tensione emozionale o frustrazione. A sua volta una vita emozionale tesa caratterizzata continuativamente da frustrazione o rabbia danneggia la funzione del Fegato.
Inoltre viene danneggiata la capacità di movimento e dell’attività fisica per indebolimento tendineo-muscolare con conseguente astenia.
Il soggetto con la funzione del Fegato equilibrata sarà sicuramente risoluto e deciso, con spirito indomito e capacità di essere guida per gli altri (ovviamente un dominante che non può essere limitato o delimitato).
Gli istinti basilari sono mantenuti alla massima efficienza (difesa-attacco, cibo-sonno-riproduzione)
Se viene ostacolato nel suo cammino la reazione sarà sicuramente irritabilità e collera, non è un soggetto che può essere contenuto o compresso.
Con queste caratteristiche in condizioni di equilibrio l’individuo sarà perfettamente in grado di pianificare e programmare la sua vita facilmente e con saggezza. Al contrario si può arrivare all’apatia ed alla mancanza di obiettivi nella vita.

CUORE
Alloggia quello che i Cinesi chiamano Shen, cioè l’insieme delle attività mentali e della coscienza.
In condizioni di equilibrio l’attività mentale è normale, sana, con il sonno tranquillo, con una vita emozionale equilibrata, con una buona memoria, si fa tesoro dei propri errori e si impara da essi.
Al contrario un disequilibrio si manifesterà con depressione mentale, scarsa memoria, non riuscire ad imparare mai neanche dagli errori, pensiero ottuso, alternanza tra insonnia e sonnolenza cronica.
Un disequilibrio di Cuore porta ad avere difficili rapporti con gli altri individui e a mancanza di rapporti duraturi.
Al contrario relazioni difficoltose per lungo tempo possono portare a indebolimento dell’energia di Cuore e delle facoltà mentali fino ad arrivare alle sindromi ansiose, alla malattia mentale, alle depressioni maniacali.
Volendo andare più in profondità, e quindi addentrarci a livello umano, lo Shen assume un altro significato.
Lo Shen diventa l’intero complesso degli aspetti mentali emozionali e spirituali dell’essere umano.
In questo caso lo Shen non è collegato solo al Cuore ma comprende anche tutti gli aspetti correlati ad altri organi e soprattutto a quelli Yin.
A ciascuno dei cinque organi Yin è correlato un ben determinato aspetto mentale:
- la Mente al Cuore
- l’Anima eterea al Fegato
- l’Anima corporea ai Polmoni
- la Volontà ai Reni
- l’Intelletto alla Milza
Il Cuore influenza la parola e una disarmonia di Cuore può facilmente manifestarsi con la tendenza a parlare molto, iperloquacità, logorrea, risate a sproposito oppure afasia.
Shen –> Sentimento –> Cuore –> Lingua –> Parola –> Comunicazione del sentimento

MILZA/PANCREAS
La milza influenza la capacità di pensare, studiare, apprendere, concentrarsi, mettere a fuoco le situazioni e memorizzare per il futuro.
Se vi è disequilibrio il pensiero sarà offuscato, la concentrazione difficile e la memoria scarsa.
D’altronde l’impegno eccessivo, lo studio, l’addestramento, l’attività mentale e la concentrazione protratti per lungo tempo possono indebolire la Milza.
Spesso il soggetto in disequilibrio arriva a isolarsi e a continuare senza fine a “pensare” alle solite cose cioè a rimuginare e questo continuo rimuginare può portare a patologie pancreatiche gravi dalla pancreatite fino al tumore pancreatico.

POLMONI
A livello emozionale i Polmoni sono direttamente colpiti dalla tristezza o dalla afflizione che “soffocano” il soggetto e alterano la respirazione.
Per questa ragione è spesso molto importante trattare i Polmoni negli stati emozionali che derivano da depressione psichica, tristezza, dolore psichico, ansia o “lutti” da elaborare (cambiamento della struttura della famiglia, separazioni, morti, allontanamenti, traslochi, ecc…)
L’asma può essere considerata come un modo di reagire a situazioni che “soffocano” il soggetto e gli fanno “mancare l’aria”. Può anche essere considerata una manifestazione di un “rifiuto del mondo esterno” e del chiudersi in una situazione.
È importante ricordare che nella crisi d’asma non è l’aria che non entra ma è l’aria che non riesce ad uscire segno psicologicamente che il soggetto non fa uscire niente o poco di sé verso l’esterno.

RENI
Un buono stato di energia renale porta il soggetto ad avere una grande forza di volontà che determina la capacità di affrontare gli ostacoli e un lavoro impegnativo anche per un periodo molto protratto nel tempo.
Una carenza di energia renale o una situazione che la determini porta allo svilupparsi della paura fino alle crisi di panico anche per situazioni banali.
Uno stato di paura cronica può portare all’inibizione di qualsiasi volontà del soggetto fino ad arrivare al desiderio della morte pur di essere liberato dalla paura.

MEDICINA FUNZIONALE STATI D’ANIMO E PATOLOGIE D’ORGANO
La Medicina Funzionale ci da la possibilità di intervenire sui disequilibri d’organo e di visceri anche quando ancora non sono evidenti segni clinici ma quando un occhio esperto è in grado di individuare comportamenti anomali e stati emozionali particolari con caratteristiche di tipo patologico se protratti nel tempo.
Come con l’agopuntura è possibile riequilibrare il soggetto anche dal punto di vista psicologico.
Con la Medicina Funzionale e i farmaci di Omeorisonanza siamo in grado di riequilibrare il soggetto agendo sul Meridiano interessato o meglio sull’organo o viscere che individuiamo essere il Cuore di Catena Causale del soggetto che ci viene portato alla visita.

FEGATO FM CHELIDONIUM COMPLEX
VESCICA BILIARE FM CHELIDONIUM COMPLEX

CUORE FM CRATAEGUS COMPLEX
INTESTINO TENUE FM NUX VOMICA COMPLEX

MILZA/PANCREAS FM PHASEOLUS COMPLEX
STOMACO FM NUX VOMICA COMPLEX

POLMONE FM BENZOCHINON COMPLEX
GROSSO INTESTINO FM NUX VOMICA COMPLEX

RENE FM CANTHARIS COMPLEX
VESCICA FM CANTHARIS COMPLEX

Il dosaggio nel gatto o nel cane piccolo può essere limitato a 2-3 gocce due o tre volte al giorno.
Nel cane sopra i 15 kg si passa a 5 gocce due o tre volte al giorno.
Per quanto riguarda i problemi legati alla somministrazione delle gocce alcoliche è sufficiente diluire le gocce in acqua minerale naturale tiepida, in modo da far evaporare l’alcol, subito prima della somministrazione.

La terapia con i farmaci FM deve essere effettuata per circa tre settimane prima della rivalutazione del paziente.
Tendenzialmente la terapia per questo tipo di problematiche si aggira sui due mesi.
È possibile prendere in considerazione la somministrazione contemporanea o successiva dei Fiori di Bach.

(Dott. Carlo Giulianelli Medico veterinario – Torino)